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Izzo condannato, arriva la risposta che ribalta tutto

La condanna di Armando Izzo lascia attoniti e amareggiati: la risposta del calciatore non si attendere e ribalta tutto.

La condanna del difensore del Monza, Armando Izzo, 31 anni, scuote il mondo del calcio. Lo fa come un terremoto notturno che ti coglie di sorpresa, nel sonno, che ti lascia di soprassalto e che per alcuni attimi ti consente di percorrere tutta la vita che hai davanti.

Armando Izzo condannato a cinque anni di reclusione: il mondo del calcio stenta a crederci (ansafoto) – seriebnews.com

Izzo, ex Torino, Triestina e Avellino, per tre volte in passato anche nazionale azzurro, è stato condannato a 5 anni di reclusione dalla giustizia ordinaria: una sentenza pesantissima, contro la quale ricorrerà in appello. Una bufera che si abbatte su un ragazzo cresciuto in ambiente difficile, vicinissimo ai clan camorristici, in quella Secondigliano in cui o sei dentro o sei fuori, non esistono vie di mezzo. E lui, come un fiore cresciuto sull’asfalto, è riuscito ad uscire da quel tunnel, non senza fatica. Ma ci sono ombre che lo perseguitano.

La sua storia, qualunque sia la verità, è da raccontare: carattere particolare, talento purissimo che lo ha portato ad emergere, ad uscire da un mondo che senza le doti calcistiche non gli avrebbe forse regalato un destino felice, visto che parliamo di un ragazzino che perse il padre giovanissimo e che non aveva neanche i soldi per comprarsi le scarpette da calcio.

Oggi Izzo, roccioso “guardiano” del Monza dei miracoli, società che lo difende e lo spalleggia in un momento così difficile, è accusato di essere coinvolto nel tentativo di alterare la gara Modena-Avellino del 2014, finalizzato a guadagni illeciti legati al calcio scommesse.

Condanna Izzo: il difensore del Monza si difende e le sue parole ribaltano tutto

Izzo si difende, lo fa a denti stretti, con forza ma anche con un profondo senso di amarezza, visto che quella partita lui non l’ha nemmeno mai giocata, quando indossava la maglia biancoverde.

Il calciatore è accusato del reato di concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. I reati per i quali il giocatore napoletano è stato condannato risalgono, come detto, a quando militava nell’Avellino, in Serie B, per una partita del campionato 2013-2014. I legali di Izzo, Rino Nugnes e Stefano Montone, hanno annunciato l’appello contro la sentenza.

Dopo la condanna, arriva la replica di Armando Izzo (instagram) – seriebnews.com

Cosa accadde esattamente in quella partita? Perché Izzo, che si difenderà in appello, è ritenuto colpevole? Per il sostituto procuratore Maurizio De Marco, i fratelli Antonio e Umberto Accurso (vertici del clan Vanella Grassi, uno dei due è cugino di Izzo), avrebbero promesso e poi fatto avere un’ingente somma di denaro, 30mila euro, al giocatore Francesco Millesi, consegnata dal collega Luca Pini, per corrompere altri calciatori. Secondo la Procura, Millesi avrebbe così esercitato la sua influenza su altri giocatori dell’Avellino per favorire la rete del Modena: questo era l’accordo.

Sempre secondo gli inquirenti, Antonio Accurso scommise ben 400mila euro per conto del clan sulla rete realizzata dalla squadra che giocava in casa (il Modena), guadagnandone 60mila. Armando Izzo, infine, avrebbe accettato, a sua volta, la promessa di una somma di denaro, scrive il PM nei capi d’accusa “quale compenso al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione predetta”. L’accordo illecito, secondo quanto emerso dalle indagini, venne stipulato il 14 maggio 2014, tre giorni prima dell’incontro Modena-Avellino.

La reazione di Izzo alla sentenza

“Sono molto deluso dalla condanna in primo grado. Sono stato assolto perché non ho commesso alcun reato nella partita Avellino-Reggina del 25 maggio 2014, ma sono accusato di aver alterato la partita Modena-Avellino del 17 maggio 2014, incontro che non ho nemmeno giocato. Il difensore del Monza commenta su Instagram il verdetto. “Credo nella giustizia e sono certo che verrà dimostrata la mia assoluta estraneità al mondo criminale. Ringrazio il Monza e la mia famiglia, che mi sono sempre vicini. Non smetterò di combattere!”. Ricordiamo anche che Izzo, dalla giustizia sportiva, fu sospeso per 18 mesi per omesse denunce.

Lo stesso Monza, subito dopo la condanna, ha voluto difendere il suo tesserato attraverso un comunicato sul proprio sito ufficiale: “AC Monza ha appreso che il proprio tesserato Armando Izzo è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. AC Monza esprime totale vicinanza e supporto ad Armando, convinta della sua estraneità all’ambiente criminale. Gli avvocati del calciatore sono delusi dalla sentenza e attendono di leggerne le motivazioni; dopodiché presenteranno appello”.
Alfredo Iannaccone

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