Che beffa per la storica squadra italiana. Arriva la retrocessione diretta all’ultima giornata, quando mancavano pochissimi minuti alla fine.
Il calcio è uno sport bellissimo anche perché paradossale, strano e sorprendente. Infatti ogni verdetto scritto e annunciato può essere ribaltato in extremis, finché l’arbitro di gara non ha emesso il triplice fischio finale.
Lo sa bene suo malgrado una storica squadra di calcio italiana, che nell’ultimo weekend ha subito una batosta pesantissima. Ovvero la retrocessione diretta ed aritmetica quando sembrava ormai vicinissima alla salvezza, o quanto meno a qualificarsi ai playout per non retrocedere.
Ci riferiamo al Piacenza. La società emiliana sabato scorso ha dovuto registrare una deludente e pesante retrocessione diretta in Serie D, al termine di un campionato davvero complicato e negativo in Lega Pro. Ma la beffa finale è stata figlia di sfortuna e di un concatenarsi di eventi e numeri sorprendenti.
Piacenza, che sfortuna: la rimonta last-minute della Triestina lo spedisce in Serie D
Una vera e propria baraonda quella accaduta nell’ultima giornata del girone A della Serie C nostrana. Il Piacenza doveva vincere a tutti i costi per evitare la retrocessione diretta nell’ultimo incontro, allo stadio Garilli contro il Vicenza.
I piacentini stavano facendo il loro dovere, vincendo 1-0 con un gol di Sulijc e gestendo con serenità la gara. Buone notizie giungevano anche da Crema, dove la Pergolettese stava battendo di misura i rivali della Triestina, anche loro in piena lotta per salvarsi.
Ma nei minuti finali del match, i giuliani hanno compiuto l’impresa: a due minuti dal 90′ arrivava il pareggio di Felici poi, non bastasse, all’ultimo istante di gara giungeva il gol rimonta di Adorante. Una rete salvezza per la Triestina, che saliva così a quota 39 punti, rendendo vana la vittoria del Piacenza.
Per rendere ancora più sfortunato ed amaro il verdetto, il Piacenza si è ritrovato ultimo in classifica a pari punti con l’Albinoleffe, entrambe a quota 38 punti. Ma per la regola della differenza reti (peggiore quella degli emiliani) a retrocedere sarà proprio il Piacenza di mister Abbate, a cui non è bastata una serie di 6 risultati utili consecutivi nelle ultime giornate.
Una beffa inaspettata e difficile da digerire per Piacenza, una piazza storica del calcio italiano che però, tra beghe societarie e fallimenti tecnici, è lontana dagli ambienti che contano ormai da tanto tempo. Negli anni ’90 i lupi emiliani si erano fatti apprezzare come l’unica squadra con una rosa completamente composta da calciatori italiani.