Reddito di Cittadinanza, le domande: tante al Sud, troppi “no”

Reddito di cittadinanza: in Campania e in Sicilia le richieste maggiori, ma continuano ad esserci enormi problemi e tanta delusione

Luigi Di Maio Reddito di Cittadinanza
Luigi Di Maio, Reddito di Cittadinanza (Getty Images)

Il Reddito di cittadinanza ha ricevuto diversi “no”: secondo dati Inps, il 26% degli italiani che ne hanno fatto richiesta non hanno percepito il beneficio. Tra le circa un milione di domande di reddito presentate, poco più della metà sono state accolte, mentre quelle ancora da analizzare sono circa il 9%.

Le statistiche dicono che le regioni che ne hanno fatto maggiore richiesta sono state la Campania e la Sicilia, cosa che lascerebbe trasparire l’alto tasso di disoccupazione e povertà presente in quelle zone.

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Reddito di Cittadinanza, termine ultimo il 31 maggio: le proteste dei richiedenti

Le domande di Reddito di Cittadinanza andavano presentate entro il 31 maggio. Tanti italiani si sono visti rifiutare il beneficio a causa di un indicatore Isee troppo alto e quindi incongruente con requisiti richiesti. Le lamentele che ne sono scaturite sono state diverse: il Contact center Inps è stato letteralmente “bombardato” da proteste di utenti che hanno giurato di esporre reclami o ricorsi.

In effetti, secondo recenti statistiche, il Reddito di Cittadinanza che avrebbe dovuto rappresentare un sussidio e una salvezza per gli aventi bisogno, si è rivelato in certi casi una sorta di flop. Così quei famosi 780 euro previsti per gli italiani a basso reddito soltanto pochi, pochissimi, li hanno ricevuti. Molti si sono ritrovati sussidi al di sotto dei 500 euro, soprattutto chi riceve altri benefici sempre connessi con Inps.

Entro il 15 giugno l’Inps dovrà elaborare le domande arrivate a maggio e provvedere a dare risposte a chi ancora sta aspettando di riscuotere il Reddito di Cittadinanza dal mese di Marzo.

Resta da capire se la questione riuscirà ad essere risolta entro i termini previsti. Al momento la sfiducia nei confronti della misura assistenziale che è stata cavallo di battaglia del M5S sembra essere alle stelle, tanto che in molti hanno addirittura deciso di rinunciare alla possibilità di sussidio.