Reddito di cittadinanza: record di beneficiari al Sud

Di Maio (Getty Images)

‘Il Sole 24 Ore’ ha analizzato le famiglie che usufruiranno, una volta erogato, del reddito di cittadinanza. La metà di esse vive al Sud

I cittadini italiani sono in attesa di capire le ultime novità sulla manovra che prevederà il sussidio per milioni di italiani, divenuto il punto di forza del contratto di governo. La manovra dovrebbe essere messa in atto, come promesso dal Movimento 5 stelle e dal suo leader Luigi Di Maio, entro l’anno nuovo e dovrebbe garantire il sussidio a circa 6,5 milioni di italiani. Oggi ‘Il Sole 24 Ore’ ha pubblicato un’analisi dedicata agli ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) presentati dagli italiani nell’anno 2016. Nello studio si è esaminato anche quali province italiane avranno più beneficiari del reddito di cittadinanza, una volta erogato. In base ai parametri stabiliti dal governo, potranno usufruire della misura assistenziale le famiglie con ISEE pari o inferiore a 9360 euro annui.

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Reddito di cittadinanza, quasi la metà delle famiglie che ne beneficerà vive al Sud

Dall’analisi è emerso che, in base alla soglia limite stabilita, le famiglie meridionali saranno quelle che più beneficeranno del reddito. Confrontando i dati delle province del nostro territorio, sono ben 34 quelle del Sud in testa a questa particolare classifica. Le prime dieci sono: Crotone (27,9% delle famiglie residenti, circa 1 su 4); Napoli (20,6%) Palermo (20,5%); Caltanissetta (19,8%); Medio Campisano (18,6%); Catanzaro (18,4%); Catania (18%); Caserta (17,9%); Barletta (17,5%); Reggio Calabria (16,9%). L’intera top ten dei capoluoghi è compresa tra Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. Le regioni e le province al centro e al nord sono notevolmente più lontane da questi numeri, considerando che a Belluno e Sondrio una famiglia su 30 è sotto la soglia prevista dal governo, ed a Bolzano, ultima in classifica, una su 40 (2,3%). In totale quasi metà delle famiglie che beneficeranno dell’assegno vivono al Sud (49%), mentre l’altra metà è divisa tra centro (19%) e Nord (32%).

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