Non se le mandano a dire presidente e calciatore, la lite si ingigantisce. Ardemagni: “Ho sporto denuncia a Pulcinelli”
“È un ragazzo al quale mi ero affezionato, invece si è dimostrato un mercenario”, così Massimo Pulcinelli, presidente dell’Ascoli, in una diretta Facebook sulla pagina Gli Avvocati del Diavolo parlando di Matteo Ardemagni. Il numero uno ha infatti parlato del tanto discusso addio dell’attaccante, ex capitano dei bianconeri, a gennaio, quando è arrivato il passaggio al Frosinone. “E’ andato a prendere un anno in più di contratto. Gli auguro tutto il bene, ma non l’ho ancora mai visto giocare da quando è andato via. La mia famiglia lo ha soccorso quando aveva il braccio rotto, ma questo sembra non significhi nulla. Fai del bene e scordatelo. È un ragazzo che ancora gioca alla playstation, lasciamolo giocare”.
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Ardemagni a Pulcinelli: “Dichiarazioni lesive della mia immagine”
Alle dure parole del patron dell’Ascoli non è mancata la risposta del calciatore, che con un post su Facebook ha detto la sua in merito alle dichiarazioni di Pulcinelli “Oltre ad essere assolutamente infondate sono gravemente lesive della mia reputazione professionale e della mia immagine. […] Ad Ascoli, come in tutta la mia carriera, ho dato tutto me stesso, arrivando anche a subire gravi infortuni per la troppa voglia di aiutare la squadra e non c’è stato gol al quale non ho esultato con i tifosi e con i miei compagni, sia dal campo che dalla panchina che dalla tribuna. Quanto alle dichiarazioni lesive della mia immagine, nelle quali il Sig. Pulcinelli mi definisce ‘mercenario’, credo si commentino da sole”.
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E poi ancora Ardemagni ha fatto sapere di aver agito per vie legali: “Ci tengo solo a comunicare che ho già dato mandato al mio avvocato di fiducia Luigi Carvelli per iniziare un’azione legale di risarcimento danni e posso già dire che devolverò a qualche associazione benefica di Ascoli quanto mi verrà eventualmente riconosciuto in quanto per me i soldi non sono mai stati importanti rispetto ai rapporti e alle persone”. 
Infine l’attaccante ha concluso: “Non posso accettare che dopo oltre quindici anni di carriera, in cui il mio nome è accostato ai tanti gol segnati, ora, su molti siti, venga accostato ad un termine così gravemente infamante e lontano dalla mia persona”.
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