Coronavirus, l’annuncio: “Serie B e C non avranno la possibilità di ripartire!”

Tutto fermo anche in Serie B e C per l’emergenza Coronavirus che sta affliggendo il Paese. Grossi dubbi sulla ripresa dei campionati nelle parole di Lo Monaco. 

Serie B
Pallone Serie B (Getty Images)

L’emergenza Coronavirus ha inevitabilmente congelato il mondo del calcio, senza risparmiare anche Serie B e Serie C. Per quanto riguarda invece il massimo campionato si stanno già formulando ipotesi di ripresa nonostante la complicatissima situazione. Di questo e molto altro ha parlato Pietro Lo Monaco, consigliere federale della Lega Pro, ai microfoni di ‘Radio Punto Nuovo’: “Resto della mia idea, c’è un tentativo sopra ogni cosa da parte della FIGC di cominciare almeno la Serie A, per le note vicende che si conoscono. Se saltano i diritti televisivi, a parte i contenziosi che nascerebbero, a cascata crollerebbe il sistema. La FIGC cerca di parlare di uno scaglionamento proprio per intavolare il discorso della Serie A”. Per tutte le ultime notizie sul mercato di Serie B e non solo CLICCA QUI! 

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Coronavirus, la ripartenza di Serie B e Serie C: l’annuncio di Lo Monaco

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Pallone Serie B (Getty Images)

Lo Monaco ha quindi spostato il tiro con pessimismo su Serie B e C: “Non credo che Serie B e LegaPro abbiano le possibilità di attuare il protocollo noto a tutti, tanto meno ci sono possibilità di chiamare i propri giocatori nei modi e tempi giusti e tenerli tutti insieme con anche lo staff. Diventa veramente improbabile visti anche i tempi: la Serie B deve giocare 12/13 partite, quando le disputano? Penso sia più sensato – visto e considerato che comanda il virus – pensare ad una ripresa quando ne usciremo. Si è spostato il discorso della responsabilità sui presidenti, ma quale di loro veramente rischia di mettere insieme tutta questa gente con la possibilità che ci sia la remissione della malattia? Diventa molto difficile, sarebbe meglio utilizzare questo tempo per cambiare le carte e ragionare sul prossimo campionato. Si sta tenendo in piedi qualcosa che non ha grande motivo di stare in piedi”.

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RIPARTENZA – “Sono contro la ripartenza, ho provato sulla mia pelle ciò che si prova. Pensare di giocare a porte chiuse, non è calcio. A Settembre/Ottobre si ricomincia il nuovo campionato a porte chiuse, ma non per tutto l’anno. C’è bisogno di tempo affinché questa malattia non abbia possibilità di riproporsi. Le condizioni per giocare sono quelle di utilizzare un protocollo che in Serie B e in LegaPro non può essere economicamente attuato. Del contributo che dovrebbe arrivare dalla FIGC ne ho sentito parlare, ma si parlava di contributo per venire incontro alle difficoltà per le società, non per mettere in condizione le società per seguire i protocolli. Immaginiamo la Serie C, si è fermata, quindi incassi 0, praticamente la macchina di retribuzione ancora non si è dipanata, ma tutte le società si trovano a dover fronteggiare una serie di interventi economici grazie anche alle varie Federazioni. A queste si aggiungerebbero altre mille difficoltà: tenerli tutti in ritiro, giocare a porte chiuse, dove esiste una società che può farlo? Neanche tutte le società di Serie A se lo possono permettere. Prossimo consiglio federale? Per ora stanno andando avanti con presidi con varie commissioni tecnico-scientifico, poi ci notificheranno quando sarà il momento”.

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Empoli stadio Serie B (Getty Images)

Lo Monaco ha poi concluso: “Continuare Serie A e Serie B? Sulla Serie A sono convinto che in un modo o nell’altro la metteranno nella condizione di poter chiudere il campionato, esclusivamente per la faccenda dei diritti TV che riguarda tutto il sistema calcio. Ci sono anche più o meno le condizioni per poter applicare questo protocollo, ma in Serie B non ci sono, esattamente come la Serie C. Quando parlo di pandemia, parlo di misure eccezionali, quindi poi le decisioni spettano al Consiglio Federale. Non capisco per quale motivo ci si espone a ricorsi, per cosa? Quando c’è un evento eccezionale, si prendono decisioni eccezionali. Stirpe o chi per esso possono pensare di fare causa, ma quello che verrà deciso bisognerà di ottemperarlo. Nessuno immaginava una cosa del genere, ma è successa. Tra due mesi saremo ancora in una situazione in cui dovremo salvaguardarci, è impensabile riprendere una manifestazione che ha a che fare con una promiscuità: è difficile. Onde evitare di perdere altri campionati, si mette un punto: cercare di finire la A, magari come in Spagna in 3-4 sedi. Abbiamo regioni dove l’incidenza del virus è stata minima, quindi concentrare in centri sportivi le squadre di Serie A, si può fare. Sulla Serie B come si può pensare di concludere il campionato? Si sancisce la classifica attuale, sempre provvedimenti eccezionali sono e devono partire dalla FIGC”.

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