Reddito di cittadinanza, ecco la petizione pro disabili di Iacopo Melio

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Luigi Di Maio (Getty Images)

Il reddito di cittadinanza nell’ottica dei diversamente abili: Iacopo Melio e la campagna sociale #Vorreiprendereiltreno a favore dei disabili

La manovra del reddito di cittadinanza ha già destato dubbi e sollevato diverse critiche, a causa dei meccanismi poco chiari e delle lacune che presenta. Tra queste c’è anche la mancanza di agevolazioni a favore dei diversamente abili, e a denunciarlo è l’associazione #Vorreiprendereiltreno, che si occupa di fare sensibilizzazione sulla vita dei diversamente abili e di offrire loro supporto nel quotidiano. La stessa associazione ha lanciato la petizione “Apriamo gli occhi”, aperta il 21 febbraio su Change.org con l’obiettivo di mettere nero su bianco i bisogni di questa categoria dimenticata dalla manovra. A

denunciarlo sono Iacopo Melio, fondatore della onlus, e tutti quei disabili che chiedono chiarezza sul reddito e sulle pensioni di cittadinanza. Il fatto che nella manovra non ci siano indicazioni ad hoc sulla loro situazione lancia un messaggio chiaro, secondo l’associazione: si dà per scontato chi beneficia della pensione d’invalidità non necessita di un ulteriore supporto economico da parte dello Stato. La realtà però è ben diversa, ed è proprio per questo motivo che si è ritenuta necessaria la stesura di 5 emendamenti da aggiungere alla manovra neonata.

Reddito di cittadinanza, i 5 punti proposti da Iacopo Melio

Ma quali sono, per i disabili, le lacune del reddito di cittadinanza? La prima richiesta riguarda l’estensione della pensione di invalidità a quegli ultra 67enni che vivono con un figlio maggiorenne che risulta non essere autosufficiente o riportare una disabilità grave; altro punto fondamentale è la richiesta di escludere dal calcolo ISEE la pensione di invalidità, per rendere chiaro che questo trattamento non può essere considerato indice di ricchezza di quei diversamente abili o delle famiglie che ne usufruiscono. È poi necessario aumentare quella soglia di patrimonio sotto la quale non si può avere diritto al reddito, e rivedere anche la “scala d’equivalenza” che pesa in diverso modo l’incidenza dei membri familiari di un diversamente abile.

Infine, la petizione si esprime anche sulle agevolazioni del reddito di cittadinanza previste per le aziende: concederle sì, ma solo a chi assume anche personale disabile. Rendere concrete le proposte in questo ambito potrebbe rivelarsi fondamentale per migliorare la vita quotidiana di moltissime persone diversamente abili, anche se, come ricorda Iacopo Melio , a questo proposito c’è ancora tanto lavoro da fare.