Il grande lavoro del tecnico, certificato dai risultati, potrebbe portare all’approdo in Serie A in un club di media classifica
Il campionato di B si sta contraddistinguendo, anche quest’anno, per la solita classifica corta. Una serie di vittorie o di sconfitte consentono a quasi tutti i club di rientrare nella corsa Playoff. O di essere improvvisamente risucchiati nella zona Playout. Per una squadra però – per una sola – questo discorso non si può applicare.
Alla stregua di quello che sta facendo il Napoli al piano di sopra, il Frosinone di Fabio Grosso ha praticamente ‘ucciso’ il campionato. Con ben 12 punti di vantaggio sulla seconda in classiifca – il Genoa – e 15 sulla terza, cioè sulla prima nella futura griglia Playoff – i gialloblù veleggiano sicuri verso la promozione diretta. Il grande lavoro di Fabio Grosso non è passato inosservato nemmeno ad alcuni club di A. Che pure sono già guidati da allenatori protagonisti di un’ottima stagione.
Grosso in Serie A, ma non al Frosinone
Il Campione del Mondo a Germania 2006 piace infatti a Bologna e Torino. Due club che in teoria non avrebbero necessità di cambiare guida tecnica. Ma che potrebbero essere costretti a farlo se i rispettivi tecnici dovessero salutare. O per ‘avanzamento’ di carriera – come nel caso di Thiago Motta -o per insanabili contrasti con la proprietà – leggi il caso di Ivan Juric -.
Le qualità di Grosso avrebbero destato l’interesse dei due blasonati club, che contano di confermarsi sui buoni livelli che hanno contraddistinto le ultime due annate. Il Frosinone, che a meno di scoquassi clamorosi,è ormai certo di salire nella massima serie, dovrà giocoforza cercarsi un altro allenatore.
