Carlo Ancelotti è uno degli allenatori più vincenti della storia e lo ha dimostrato anche in Serie B, nella sua unica stagione in cadetteria quando guidò la Reggiana. 
Dopo una carriera da calciatore vissuta tra Serie C e Serie A con le maglie di Parma, Roma e Milan (oltre a quella della Nazionale) Carlo Ancelotti ha intrapreso la strada da allenatore. Un percorso costellato di successi: ben tre Champions League vinte (al pari di Bob Paisley e Zinédine Zidane), altrettante Supercoppe europee, due Mondiali per club e svariati titoli nazionali tra Italia, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania.
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Una carriera iniziata nel 1995 in Serie B, a Reggio Emilia, a pochi chilometri dalla “sua” Reggiolo che gli ha dato i natali. Una stagione in cui Sir Carlo fece subito capire di poter essere un predestinato della panchina, come già dimostrato negli ultimi anni da calciatore. In quella stagione la Reggiana punta all’immediato ritorno in massima serie dopo la cocente retrocessione del 1995, con un rendimento esterno da film horror: un pareggio e ben diciassette sconfitte lontano dalle mura amiche, uno score che condannò la compagine emiliana alla retrocessione e, dunque, al ritorno tra i cadetti.
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L’allora patron Loris Fantinel decide di puntare sul giovane Carlo Ancelotti, all’epoca 36enne e reduce da tre anni al fianco di Arrigo Sacchi sulla panchina della Nazionale italiana. Nonostante le ambizioni di inizio stagione ed un importante calciomercato estivo, la partenza della Reggiana di Ancelotti è da dimenticare: nelle prime sette partite arrivano solo quattro punti, con le pesanti sconfitte per 3-1 e 4-1 contro Cosenza e Pescara. 
Ancelotti al Real Madrid, quando allenò la Reggiana in Serie B
Il primo successo stagionale arriva tra le mura amiche all’ottava giornata, con un 3-0 rifilato al Venezia che di fatto salva la panchina di Carlo Ancelotti, fino a quel momento a rischio esonero. Inizia così una striscia di risultati utili consecutivi per i granata, capaci di battere in casa Salernitana, Bologna e Verona e di espugnare gli ostici campi di Avellino e Brescia, chiudendo il girone d’andata al primo posto.
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Il girone di ritorno inizia a singhiozzo con due pareggi interni contro Genoa e Cosenza e col ko di Perugia. La squadra di Ancelotti “risorge” definitivamente nella trasferta di Lucca, vincendo per 2-0 e inanellando sei vittorie consecutive al ‘Giglio’ e perdendo solo all’Arechi contro la Salernitana.
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Quella squadra terminerà la stagione al quarto posto, alle spalle di Bologna, Verona e Perugia ma riuscendo comunque a conquistare la promozione in Serie A ai danni della Salernitana grazie al gol decisivo di Pietro Strada, giocatore simbolo della squadra di Carlo Ancelotti che oggi si ritrova sulla panchina di uno dei club più titolati della storia del calcio, con la stessa voglia di quando portò la Regia in massima serie.
