Virtus Entella, Gozzi sulla salvezza | “Dobbiamo dare tutti il massimo, io non mi arrendo”

Le parole del presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi in merito al penultimo posto della sua squadra e alle quattro sconfitte di fila

Il presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi è stato intervistato dai canali ufficiali della società ligure, in merito alle quattro sconfitte consecutive in campionato che condannano la sua squadra al penultimo posto in classifica, in una situazione che appare piuttosto complicata.

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In merito ai pessimi risultati ottenuti in questo frangente dalla squadra, il presidente Gozzi ha risposto così: “Io non mi arrendo, nemmeno di fronte alle quattro sconfitte consecutive. Stiamo vivendo un momento davvero difficile ma il nostro DNA di combattenti vi assicuro che ci porterà a lottare fino alla fine. Non posso accettare che si alzi bandiera bianca quando mancano 15 partite alla fine del campionato. Ricordo che il Cosenza l’anno scorso fece un finale di stagione straordinario con 8 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte”.

Entella, le parole del Presidente Gozzi

Gozzi Virtus Entella
Antonio Gozzi, presidente Entella (Getty Images)

“Servirà una grande impresa, ne siamo consapevoli, ma in passato abbiamo dimostrato di poter raggiungere traguardi inaspettati. Per invertire la rotta bisogna crederci fino alla fine e non avere rimpianti e per fare questo bisogna che tutte le componenti si impegnino al massimo: dirigenza, allenatore e calciatori. Manca ancora tanto, il campionato si decide a Marzo e Aprile. E’ dispiaciuto non poter acquistare un attaccante a gennaio ma il mercato è sempre molto difficile, abbiamo ricevuto alcuni no, altri guardavano solo all’aspetto economico”. Io non sono social, ma mi raccontano di critiche anche dure nei confronti dei nostri direttori e non sono d’accordo. Questo management è lo stesso che ha portato l’Entella in Serie B partendo dall’Eccellenza”.

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“Io non valuto il mio staff solo in base ai risultati sportivi. Per noi è già importante esserci,  nel calcio che conta, condividere i nostri valori con persone vere e uomini di spessore prima che dirigenti, allenatori o giocatori. Per noi fare calcio significa far crescere i giovani del vivaio, portarli  in prima squadra se possibile , ma anche, e questo sempre, formarli per la vita”.  Poi un messaggio ai tifosi: “Se quel 16 settembre 2007, giorno della mia prima partita da presidente dell’Entella, avessi profetizzato per la nostra società sei anni di serie B tutti mi avrebbero preso per pazzo. So che molti tifosi, quelli veri, la pensano come noi e per questo ho la certezza che la nostra Entella non resterà mai sola”.