A causa dell’emergenza coronavirus, la possibile ripartenza del calcio potrebbe portare a una novità clamorosa riguardo gli arbitri 
È il 4 maggio la data più discussa per la ripresa del calcio. Quel giorno le squadre potrebbero tornare sul campo per allenarsi e prepararsi in vista di una possibile ripresa della stagione prevista per fine maggio o al massimo inizio giugno. Il tutto, però, dovrebbe avvenire con la massima cautela. Le società hanno già un’idea su come muoversi, mentre l’Associazione Italiana Arbitri starebbe cercando una soluzione per la tutela di assistenti e direttori di gara.
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Arbitri, Nicchi: “In caso di ripresa, potremmo designare gli arbitri della città in cui si gioca”
Dopo un mese e mezzo di stop, il calcio è pronto a ripartire e studia le mosse per farlo cercando di ridurre al minimo il rischio contagio. Per quanto riguarda i direttori di gara, ci potrebbe essere una novità clamorosa: per ogni partita si potrebbero scegliere arbitri della città in cui si gioca. C’è la spiegazione di Marcello Nicchi ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
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“Di solito scegliamo gli arbitri in base alla loro forma per le gare più importanti, senza vincoli geografici. Bisogna fare prima due considerazioni: tutti i nostri arbitri offrono garanzie e poi non viaggiano su charter o pullman come le squadre. Lo fanno per conto proprio con macchina, treno oppure aereo. Sarebbe meglio permettere agli arbitri di raggiungere lo stadio senza attraversare mezza Italia. Speriamo non ci sia bisogno di queste attenzioni, ma se ce ne fosse è giusto salvaguardare la salute”. 
Quando si indossa quella divisa non ci sono passioni o colori: “Vogliamo affermare che un professionista, in caso di necessità, non potrebbe arbitrare la squadra della propria città? Io questo lo rifiuto”.
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