Daniele Cacia, attaccante al momento svincolato, parla della sua carriera e si propone per il futuro: “Mi vedo in Serie B”
Molti talenti nel mondo del calcio, spesso vedono frenare i propri sogni dai tanti infortuni che ne segnano la carriera. Questo è il caso di Daniele Cacia, attaccante classe 1983, la cui carriera è stata caratterizzata da tanti infortuni che gli hanno precluso l’opportunità di diventare un grande bomber di Serie A. Attualmente svincolato, il calciatore ex Piacenza parla della situazione Coronavirus, della sua carriera e si propone per tornare a giocare in Serie B.
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In una bella intervista al ‘Corriere dello Sport‘, Daniele Cacia, attaccante al momento svincolato, si è raccontato parlando del Coronavirus e della sua carriera. Il calciatore che vive a Piacenza dichiara: “Qui il Coronavirus continua a fare paura. Siamo chiusi in casa, ma per fortuna io e la mia famiglia stiamo bene”. Poi interviene sulla questione cassa integrazione: “Non sono d’accordo: è la Serie A che deve aiutare economicamente le categorie inferiori”.
Sulla sua carriera, caratterizzata da tanti infortuni rivela: “Sono sempre arrivato nel posto giusto al momento sbagliato. Quando mi prese la Fiorentina ero reduce da un grave infortunio al malleolo: dovevo competere con Mutu, Osvaldo, Pazzini e Vieri, però feci gol al Rosenborg, in Coppa Uefa. A Lecce mi ruppi nuovamente il perone; a Verona trovai Luca Torri in stato di grazia e nel 4-3-3 di Mandorlini non è era posto per me. Pensai di avercela fatta con il Bologna, dopo la promozione dalla Serie B nel 2015: Cervino mi mise fuori lista e me ne andai ad Ascoli. Un altro treno l’ho perso nel 2006, con il Piacenza in B. Ero in testa alla classifica marcatori con 14 gol. Juventus, Inter e Milan erano interessate a me, ma la sfortuna mi voltò ancora le spalle: frattura del malleolo e il titolo di capocannoniere lo vinse Del Piero, mica uno qualsiasi.” Infine sul suo futuro rivela: “Mi vedo in Serie B, sto bene e spero che qualche società punti ancora su di me”.
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