Ascoli, ESCLUSIVO/ Massimo Silva: “Possiamo salvarci, basta crederci!”

La curva dell'Ascoli

L’Ascoli ha presentato stamattina il suo nuovo allenatore, Massimo Silva. Il tecnico eredita la panchina di Fabrizio Castori e una situazione che, dopo l’ennesima penalizzazione, si è fatta pesante.

E’ intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com lo stesso Massimo Silva, che ha commentato con noi l’inizio di questa avventura.

Mister, commentiamo insieme questa situazione difficile dell’Ascoli. Come ha intenzione di affrontarla?
“Sono consapevole che è una situazione molto difficile, ma voglio dire che è ancora possibile crederci. In fondo mancano ancora 29 partite e può succedere davvero di tutto”.

Cosa proverà a portare lei?
“Voglio provare a fare qualcosa per stimolare la fiducia di questi ragazzi. Voglio convincerli che è possibile risalire”.

L’Ascoli ha dimostrato di avere grandi qualità sia come squadra che come gruppo. Il suo dovrà essere un lavoro soprattutto psicologico?
“Sì. è la verità. Dovremo lavorare molto a livello psicologico. Nel senso di crederci, non è importante dover fare risultato a tutti i costi, ma bisogna crescere nelle prestazioni per tornare a giocare senza timore. Poi certo anche i risultati diventeranno importanti, ma prima voglio far ritrovare la fiducia a questi ragazzi”.

A livello personale come vive questo ritorno?
“Ascoli fa parte della mia vita e ci ho passato una vita, sia da giocatore che da tecnico. Il calcio è la mia vita e mi fa piacere ripartire proprio da qui”.

Sbaffo si è messo in mostra in questa prima parte di campionato. Sarà determinante per voi, che ne pensa?
“Sbaffo è un giocatore di grandissima qualità, abile sia col destro che con il sinistro. E’ una bella presenza in campo e ha fatto bene. Poi ha avuto qualche problema fisico ed è un pò calato. E’ uno di quei giocatori da cui pretendo molto”.

Ha già pensato al modulo con cui scendere in campo? Si torna a giocare subito…
“Sì, ho pensato molto. Non voglio stravolgere una squadra così, sarebbe illogico. Spero solo che l’interpretazione del modulo sia più dinamica e attiva rispetto agli ultimi tempi, senza nulla togliere a chi mi ha preceduto”.

Matteo Fantozzi