Tracollo per uno storico club di Serie A: il nome è a rischio

Non bastassero le difficoltà in campionato, un sodalizio per la sua situazione economica rischia di perdere il proprio nome.

La triste storia riguarda un club nato il 12 agosto 1946, vincitore di uno scudetto indimenticabile. Tra le quasi vittorie, una finale di Coppa dei Campioni persa a Wembley con il Barcellona per una punizione bomba di Ronald Koeman.

Serie A a rischio, e non solo
Un pallone usato in serie A (lapresse, seriebnews)

La società in questione è sommersa di debiti, circa 200 milioni. Il Tribunale della città che ospita il prezioso club, ha dato tempo fino al 6 giugno 2023 per risanare i conti. Fino a quella data nessuno dei creditori potrà presentare istanza di fallimento. Dal giorno dopo in poi, senza le garanzie economiche, il fallimento sarà quasi una pura formalità.

La Sampdoria sta vivendo un lungo incubo. In campionato il destino sembra segnato con la classifica che dopo 30 turni registra solo 16 punti, fanalino di coda. Lo Spezia, quart’ultimo, dista ben 10 lunghezze. Insomma, parlare di miracolo per il tecnico blucerchiato Dejan Stankovic, non è esagerato. Ma l’impresa vera per la Sampdoria, sperando in una salvezza che avrebbe dell’incredibile, riguarderà la sopravvivenza stessa del club.

Sampdoria: dalla serie B al fallimento da evitare

Chi vorrà il club ligure, diventando l’erede di Massimo Ferrero, dovrà quindi avere una liquidità importante. Come riporta calcioefinanza.com, uno dei potenziali acquirenti ha effettuato una proposta per cercare di salvare almeno il titolo sportivo. La novità, rivelata dal Secolo XIX, porta la firma di Alessandro Barnaba.

Ferrero fallimento Sampdoria
Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria (lapresse, seriebnews)

Il finanziere in sostanza vorrebbe la garanzia che la sua “NewCo”, costituita per assorbire il ramo sportivo della società genovese, possa continuare a chiamarsi Sampdoria. Come scrive il sito specializzato, in caso di retrocessione, la neonata società perderebbe comunque il paracadute. La vicenda, ad una prima lettura, appare decisamente complicata. In primis, perché “acquistare” solo la parte sportiva della Sampdoria non sembra una strada attuabile in modo così pacifico. I numero 1 del fondo Merlyn Advisors, almeno così sembrerebbe, starebbe ragionando dando per scontato il fallimento della Sampdoria.

La fattispecie resta meramente tecnica. In base alle norme vigenti, per la FIGC, la paventata cessione del ramo d’azienda, potrebbe avere luogo solo dopo che il Tribunale genovese avrà sentenziato il fallimento della Sampdoria. Fino a quella data, nessun soggetto sarà autorizzato a utilizzare il nome dei blucerchiati, legato alla matricola 45950. Come detto, la procedura liquidatoria avrà il suo primo gong il 6 giugno. Senza colpi di scena clamorosi, il travaglio del club di Ferrero sembra detinato a fare vittime importanti, in primis i tifosi.