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Vicenza-Cosenza, il ‘Caso’ che ha fatto discutere: Marelli spiega

La gara d’andata tra Vicenza e Cosenza, che si contendono la permanenza in B, è stata caratterizzata da tante polemiche arbitrali

La prima gara della post season di Serie B – quella che vedeva opposti Vicenza e Cosenza per l’andata del Playout – non ha tradito le attese dal punto di vista delle emozioni. Ed anche, ovviamente, delle polemiche. Terminata 1-0 per i veneti grazie ad un gol di Christian Maggio al 90′, la gara ha visto due reti annullate dall’arbitro Fabio Maresca.

Vicenza esultanza © LaPresse

Sul punteggio di 0-0, nel primo tempo, il direttore di gara ha invalidato un gol degli ospiti per una posizione di fuorigioco imputata a Giuseppe Caso. Il fantasista del Cosenza aveva approfittato di un errore di De Maio per depositare la palla in rete ma il VAR (Mariani) ha subito richiamato l’arbitro Maresca. Sul rilancio lungo di Matosevic l’attaccante rossoblu era infatti oltre la linea difensiva dei padroni di casa: il tocco del vicentino avrebbe dovuto rimetterlo in gioco, ma Maresca ha valutato la sua posizione come d’ostacolo al difensore biancorosso e quindi attiva. Sull’episodio si è espresso, sui suoi account social, l’ex arbitro Marelli, la ‘voce’ di DAZN per le controversie arbitrali. Ecco il suo pensiero.

Vicenza-Cosenza, Marelli plaude alla decisione di Maresca

Vicenza Cosenza © LaPresse

La rete annullata al Cosenza per il fuorigioco di Caso è una fattispecie espressamente prevista da mille video della FIFA e della UEFA, mostrati fino alla nausea agli arbitri e, soprattutto, agli assistenti. Il concetto da tenere presente in questa circostanza è l’immediatezza. Non c’entra nulla il concetto di giocata che è una fattispecie completamente differente. Si sostanzia in questo: un giocatore partito in fuorigioco non può contendere nell’immediatezza il pallone ad un avversario per quanto lo stesso controlli male o bene lo stesso. Nel caso specifico De Maio controlla male il pallone ma non ne perde il possesso. E nell’immediatezza, il giocatore Caso (partito in fuorigioco di circa dieci metri) contrasta l’avversario“, ha esordito Marelli.

Caso, se non fosse partito in fuorigioco, non si sarebbe trovato in quella posizione e, pertanto, non avrebbe potuto intervenire sul pallone. In sostanza, nell’immediatezza, ha sfruttato la posizione di fuorigioco da cui era partito. Su questo episodio non ci sono possibilità di interpretazioni differenti: è una fattispecie sulla quale non ci sono margini per una scelta diversi“, ha concluso.

 

 

Alessio Cherubini

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Alessio Cherubini
Tags: Primo Piano

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