Nicola Bellomo può essere uno dei protagonisti della sfida in programma domenica pomeriggio tra Reggina e Parma.
Tra i punti fermi della Reggina di Alfredo Aglietti, Nicola Bellomo potrebbe essere uno dei calciatori chiave della sfida che domenica pomeriggio andrà in scena allo stadio “Oreste Granillo” tra Reggina e Parma: gli amaranto affronteranno una delle corazzate del torneo cadetto.
“Quando devi affrontare una squadra come il Parma, guardando calciatori come Buffon e Vazquez, la partita si prepara da sola, le ambizioni vengono spontaneamente” ammette Nicola Bellomo in esclusiva ai microfoni di SerieBNews.com, sottolineando – però – che “in Serie B tutte le partite sono importanti. Non c’è un singolo da temere, ma il gruppo composto da giocatori importanti e che è costato tanto. Certamente sarà un’emozione giocare contro Buffon“.
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Una partita, quella con i ducali, che potrebbe lanciare i calabresi verso le alte sfere della classifica: “Dobbiamo puntare sempre al massimo, ma il campionato di Serie B è sempre ‘strano’. Abbiamo spesso visto squadre che dovevano vincere retrocedere e viceversa. Dobbiamo raggiungere equilibrio e salvezza, poi dopo la soglia dei 50 punti penseremo ad altro”. La Reggina sembra aver raggiunto la maturità giusta: “L’anno scorso, a gennaio, qualcosa è cambiato, al di là dei nuovi innesti. Anche con mister Toscano giocavamo bene, ma gli episodi non ci giravano a favore, spesso abbiamo giocato con un uomo in meno”. 
Reggina-Parma, Bellomo suona la carica
La grande novità rispetto allo scorso anno è rappresentata dal ritorno dei tifosi sugli spalti: “È cambiato tutto, giocare in uno stadio pieno è diverso. Senza i tifosi tutto sembrava surreale, quasi non sembrava di giocare in campionato. Rivedere i tifosi è sicuramente bello, soprattutto in piazza come Reggio Calabria dove si gioca sostenuti dal calore del pubblico”.
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Decisivo anche l’impatto di mister Aglietti: “Ha avuto subito un buon impatto – racconta Bellomo – Conosce bene la categoria, lo ascoltiamo e abbiamo iniziato nel migliore dei modi. Noi della ‘vecchia guardia’ siamo stati bravi a far integrare i nuovi e loro sono stati bravi ad inserirsi. La mia posizione? Il mister sa che posso interpretare più ruoli, ma mi vede come esterno, come ho sempre voluto giocare”.
