Il ‘caso’ Chievo Verona resta aperto: il patron dei gialloblù Luca Campedelli si sbilancia e non rinuncia alla Serie B 
Il presidente del Chievo Verona Luca Campedelli ha parlato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ ha parlato della situazione del club gialloblù. Dall’esclusione dalla prossima Serie B fino alle rimanenti speranze di tenere in vista la società veronese. “La Figc ha deciso che non potevamo iscriversi nè in Serie B nè nei dilettanti. Il motivo sono alcuni arretrati nei versamenti iva, abbiamo chiesto tempo per pagare a rate. Il nostro diritto a frazionare i pagamenti sono stati riconosciuti dall’Ufficio riscossione delle Entrate ma, causa Covid, non ha potuto predisporre le pratiche. La prima rata è stata pagata il 28 giugno, non è bastato”. Adesso per il Chievo restano, tuttavia, diversi dubbi anche se per Campedelli dopo la mancata iscrizione non è ancora tutto finito. “Ci presenteremo, giovedì, al Consiglio di Stato che ha accettato di anticipare l’udienza. Chiediamo l’iscrizione alla Serie B in soprannumero, abbiamo fatto tutto secondo le regole”. Campedelli ha aggiunto: “Il calcio vive sui debiti e i pagherò ma alla fine paghiamo soltanto noi“.
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Chievo, Campedelli: “Siamo tra i club messi meglio”
Il proprietario del club gialloblù ribadisce: “Siamo tra i club in Europa messi meglio, il Barcellona ha un miliardo di debiti e l’Inter ha vinto il campionato pagando gli stipendi in ritardo. Ho pagato i giocatori fino a maggio, a giugno è scoppiata la bufera”.
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Campedelli si pronuncia sul tema riguardante la cordata messa in piedi dall’ex capitao Sergio Pellissier per ripartire dalla D: “Non ci sentiamo più, nella vita è complicato trovare persone ed è un attimo perderle”.
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Il presidente ha concluso: “Leggo che ha intenzione di rilevare il club, a capo di una cordata e io sono pronto a parlarne, per i tifosi e per i 50 dipendenti che sono l’anima del club”.
