ESCLUSIVO Venezia, Lupo accusa: “E’ imbarazzante, superato ogni limite”

Il Ds del Venezia, Fabio Lupo, attacca FIGC e Lega Serie B intervenendo in esclusiva ai microfoni di SerieBnews

Fabio Lupo (Getty Images)

Il Venezia nei giorni scorsi ha comunicato la positività al Covid-19 di Gian Filippo Felicioli. Il difensore è stato posto in quarantena, mentre la squadra agli ordini di Dionisi è in isolamento fiduciario dove continua ad allenarsi in vista della ripresa del campionato di Serie B. Il match contro il Pordenone è in programma sabato sera, ma al momento non è ancora arrivata una comunicazione ufficiale sullo svolgimento della sfida del ‘Nereo Rocco’ di Trieste. Fabio Lupo, in esclusiva ai microfoni di SerieBnews.com, attacca FIGC e Lega Serie B: “Ci sono ancora due giorni, il Venezia può aspettare fino a sabato alle 19… Siamo disponibili per ogni evenienza. Aspettiamo una decisione, se possiamo giocare o meno, con calma però. Non abbiamo fretta, non è importante la posizione del Venezia: non siamo né la Juve, né l’Inter e né il Milan, è giusto che aspettiamo visto che siamo soltanto una normalissima squadra di Serie B. Così come il Pordenone”, le parole sarcastiche del Direttore sportivo del Venezia.

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Lupo prosegue parlando della situazione d’incertezza in seno al gruppo di Dionisi: “Nel frattempo la squadra si allena, senza sapere se si giocherà o meno. Intanto siamo in quarantena e segnalo soltanto questa leggera anomalia che si sta verificando. La squadra in virtù del protocollo collettivo in atto si sta allenando e si sta preparando a giocare. Felicioli fortunatamente sta bene, è asintomatico e si è allenato senza problemi fino a qualche giorno fa. I ragazzi stanno proseguendo il lavoro con Dionisi e tutto lo staff: ovviamente, se a due giorni dalla partita si sapesse qualcosa in più in merito, sarebbe meglio. Però non so se sia così importante comunicarlo al Venezia e al Pordenone…”.

Una situazione non facile da gestire per il Venezia: “Tutti pensavamo, e giustamente direi, che avremmo ricevuto una comunicazione tempestiva per la gara di sabato. Non possiamo fare diversamente, ma lo spirito e la concentrazione di un calciatore in uno stato d’incertezza tale non rappresenta il modo ideale per consentire ad una squadra professionistica di affrontare un impegno agonistico. Non siamo una banda di amatori, pronta a giocare una partita tra scapoli ammogliati: siamo una squadra di professionisti, che tutela inoltre anche gli interessi di un’azienda e che vorrebbe preparare un incontro di calcio in condizioni normali. Questo non c’è stato però consentito né dalla Federazione, né dalla Lega Serie B“.

Venezia, Lupo a BNEWS: “Non siamo una banda di amatori”

Fabio Lupo (Getty Images)

Lupo mostra le sue perplessità anche sulla gestione di altri due aspetti: “Sottolineo inoltre un’anomalia sui tamponi rapidi nel nuovo protocollo, se questo alla fine andrà in porto. Non sono ancora stati validati e poi non è chiaro chi dovrebbe sostenere i costi. A questo aggiungiamo che non esiste una modulistica per consentire il prolungamento dei giocatori in scadenza, nonché dei calciatori in prestito. Sono state date solo delle linee guida e a dodici giorni dal 30 giugno, anche se ci fosse un gentleman agreement tra le società nel rispettare gli accordi, i segretari dei club sarebbero sottoposti ad una mole di lavoro incredibile per scambiarsi tutti i documenti negli ultimi dieci giorni”.

Lupo rincara la dose parlando ai microfoni di BNEWS: “Tutto fa acqua, anche se la decisione arrivasse tra un minuto sarebbe comunque troppo tardi. Sono andati oltre e questo non va bene per una Lega e una Federazione che ritengono di essere al top in Europa. Bisogna dire le cose come stanno, non possiamo stare sempre zitti. Sposo quando ha detto il presidente del Pordenone: non è una gestione corretta”.

Venezia tamponi esito
Tifosi Venezia (Getty Images)

“E’ da 40 anni che sono nel mondo del calcio, ne ho vissute tante da calciatore e adesso da dirigente. E’ una situazione che m’imbarazza perché amo questo mondo – conclude Lupo – Hanno avuto tre mesi per prepararsi, c’era tutto il tempo per gestirla diversamente e nel migliore dei modi”.

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Giorgio Musso