Livorno, amarezza Protti: “Scoperti tanti finti amici. Dire basta una scelta morale obbligata”

Bandiera, ex goleador e dirigente del Livorno, Igor Protti torna a parlare dopo la separazione avvenuta con il club amaranto

Igor Protti (Getty Images)

Il 30 giugno scorso si è chiusa un’era per il Livorno e se vogliamo anche per il calcio italiano. Igor Protti ha lasciato il club della sua vita, il suo contratto era in scadenza e non è stato rinnovato. L’ormai ex club manager degli amaranto rappresenta comunque la storica bandiera dei toscani, che ha sventolato per 9 anni in totale tra campo e scrivania. Un amore che però continuerà a vivere: “Il Livorno c’è sempre, anche se in modo diverso. Posso dire di essere uscito di scena avendo centrato l’obiettivo. Sono tornato con la squadra in C e l’ho lasciata in Serie B con una salvezza conquistata”.

Leggi anche —–> Livorno, Brignola: “Ecco perché ho scelto Livorno. Ero già del Brescia, ma…”

Livorno, Protti: “Mi sono reso conto di avere tanti finti amici”

Igor Protti, calciatore e poi dirigente del Livorno fino a pochi mesi fa, ha spiegato i motivi della separazione: “E’ stato un dispiacere per come ci siamo lasciati, ma nella vita tutto ha un inizio e una fine. Nel nostro caso è stato un divorzio deciso in due. Quando mi sono sentito dire che ero un problema, ho capito che ero al capolinea – racconta a ‘Il Tirreno’ -. Una scelta morale mi obbligava a dire basta e così ho dato il massimo fino al mio ultimo giorno di lavoro e poi ho chiuso. L’aspetto positivo della vicenda è che mi sono reso conto di avere intorno dei finti amici. Io sono così, non si può pretendere di cambiarmi. L’Italia sta diventando il paese delle chiacchiere”.

Per tutte le ultime notizie sul mercato della Serie B CLICCA QUI!

Poi uno sguardo al passato: “I ricordi più tristi sono il 2-2 a Reggio Emilia, che ci è costato l’eliminazione dai play-off di C. E l’esonero di Lucarelli, che a livello umano è un amico: il suo allontanamento è stato una sconfitta anche per me. I ricordi più belli invece sono la vittoria nel derby col Pisa per 2-0 che ha dato il là alla promozione in B; e la salvezza insperata dello scorso anno. Assessore allo sport? Ho sempre detto no, ma non chiudo la porta. La maglia amaranto è la mia seconda pelle. I miei sentimenti non cambieranno mai. Per questo dico: forza Livorno, sempre, comunque e ovunque”.

F.I.