Perché gli italiani stanno rinunciando al reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza rischia di trasformarsi in un clamoroso flop. Scopriamo perché molti richiedenti stanno addirittura rinunciando al sussidio

Conte Di Maio Reddito di cittadinanza
Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (Getty Images)

Gli italiani delusi dal reddito di Cittadinanza. Quella famigerata carta gialla che, nelle intenzioni avrebbe dovuto garantire un sussidio ai meno abbienti, si è rivelata “una grossa bufala”. I 780 euro previsti, in effetti, sono stati percepiti dal solo 21% dei richiedenti reddito. Il resto ha ricevuto somme che si sono aggirate sui 300 euro, e una piccola fetta della popolazione, prevalentemente gli under 25, hanno percepito pagamenti tra i 50 e i 100 euro. Le regioni con il maggior numero di richieste di reddito sono state Campania, Sicilia e Lazio. A seguire altre regioni del sud e poche del centro, mentre Molise, Trentino e Valle D’Aosta, sono state le aree in cui si sono registrate meno domande.

Al momento lo Stato ha pagato poche migliaia di richieste di reddito. Per il resto, molti ancora aspettano una risposta e coloro che hanno ricevuto il primo compenso restano in trepidante attesa del secondo. Di fronte a questo enorme disagio, come hanno reagito gli italiani?

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Reddito di cittadinanza, gli italiani rinunciano: i possibili motivi

Semplicemente i richiedenti, o coloro che potrebbero farlo, vogliono addirittura rinunciare alla famosa card gialla del reddito di cittadinanza. Motivo? Troppi pochi soldi, troppo complicato riceverli e soprattutto controlli che fanno paura. Non dimentichiamo che per quest’ultimo punto anche il minimo sbaglio potrebbe costare addirittura la galera. In primis, come detto, il reddito di cittadinanza non è sufficiente per sostenere ogni spesa. Spesso si parla di circa 200 o 300 euro e si possono acquistare solo beni di primissima necessità, generi alimentari necessari per intenderci, e un minimo sbaglio comporta il rimborso dei soldi ricevuti.

Non solo: per ricevere il RDC sono necessarie una dichiarazione di Immediata disponibilità al lavoro (Did), la sottoscrizione di un Patto per il Lavoro e L’inclusione Sociale per sottoporsi a compiti di pubblica utilità, riqualificazione professionale e completamento degli studi. Per queste difficoltà e per il timore di incorrere in guai con la legge, tanti di loro che hanno fatto richiesta vogliono addirittura sottoscrivere formale rinuncia. Anche se non esiste ancora una circolare dell’Inps, già si sa che la rinuncia sarà alquanto semplice: basterà restituire la card gialla e gli eventuali soldi ricevuti e spesi. Una comunicazione ad hoc per ora, non è stata ancora emessa: data la mole delle richieste, probabilmente lo sarà a breve.