Continua il botta e risposta tra il Palermo e gli organi federali sul tema della penalizzazione inflitta ai rosanero, che ora si sono rivolti al Collegio di Garanzia con l’obiettivo di posticipare l’inizio dei playoff
Il Palermo non ci sta. Solo ieri la Corte Federale ha rigettato l’istanza dei club rosanero contro la sentenza di primo grado che ne aveva sancito la retrocessione in Serie C. I siciliani avevano chiesto l’annullamento dei playoff (il primo turno preliminare si disputerà questa sera), ma la Corte Federale ha respinto il ricorso del Palermo. La società rosanero, però, non ha intenzione di deporre le armi e ha già effettuato la contromossa per richiedere la sospensione dei playoff.
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“Il Palermo – si legge in una nota del Coni – chiede al Collegio di Garanzia di annullare e/o riformare la decisione impugnata e, per l’effetto, di sospendere, anche inaudita altera parte, con estrema urgenza e con effetti immediati, l’efficacia esecutiva della decisione del Tribunale Federale FIGC del 13 maggio 2019“ e di “adottare qualsiasi altro provvedimento cautelare utile ad evitare che il Palermo, nelle more del procedimento pendente dinnanzi alla CFA FIGC, subisca il qui denunciato danno grave ed irreparabile derivante dalla mancata partecipazione ai playoff di Serie B della stagione in corso”.
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Sulla questione Palermo ha detto la sua anche il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata: “Il Direttivo di Lega ha dato ottemperanza a una decisione immediatamente esecutiva del Tribunale Nazionale della FIGC adottata a seguito di deferimento della Procura Federale della stessa Federazione. È stata adottata una decisione pienamente rispettosa delle regole vigenti – riporta l’Ansa –. Come Lega, abbiamo chiesto formalmente che le verifiche sulle società fossero rigorose, tempestive e riscontrate in tutte le sedi competenti per avere assoluta certezza di quanto dichiarato dalle società stesse. Ora l’organo di controllo deve svolgere nel più breve tempo possibile tutti gli adempimenti, se necessario anche ampliando i soggetti che possono svolgere i controlli perché le risposte dovranno essere tempestive, certe e riscontrate presso gli enti preposti alle verifiche (Inps, Agenzia Entrate)”.
F.I.
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