Reddito di cittadinanza, per stranieri e furbetti sarà più difficile

reddito di cittadinanza Di Maio
Luigi Di Maio (Getty Images)

Iniziano a venir fuori alcune complicazioni per ottenere il reddito di cittadinanza, ma riguardano solo i furbetti, sia italiani che stranieri

In attesa che l’attesissimo reddito di cittadinanza diventi finalmente realtà, iniziano ad emergere alcuni correttivi alla legge onde evitare che i sempre attivissimi “furbetti” possano approfittare di quella che, in un paese normale, dovrebbe essere una semplice misura assistenziale. Ad esempio ci sarà un’attenzione maggiore a chi effettua cambi di residenza “pilotati”, ma anche per chi simula un divorzio per accedere al RDC. La commissione Lavoro del Senato ha approvato l’emendamento della Lega che prevede che gli ex coniugi che facciano domanda di reddito di cittadinanza devono certificare di non risiedere più nella stessa casa con “apposito verbale della polizia municipale”.

Reddito di cittadinanza, sarà più difficile anche per gli stranieri

Giro di vite anche per gli stranieri che avessero intenzione di usufruire del reddito di cittadinanza. La commissione Lavoro del Senato ha approvato un emendamento della Lega al decretone sul RDC. In pratica la presenzazione di “certificazione” di reddito e patrimonio e del nucleo familiare rilasciata dallo Stato di provenienza, “tradotta” in italiano e “legalizzata dall’Autorità consolare italiana”. Saranno esentati i rifugiati politici e chi proviene da Paesi dai quali non è possibile ottenere la certificazione. In “compenso” la Lega ha rinunciato ai diversi paletti al reddito, dal limite ai rinnovi del beneficio allo stop al doppio incentivo per chi assume al Sud. Qualche rinuncia anche per il M5S: ritirate le proposte sulle sanzioni, sulla scala di equivalenza e sulla platea per il riscatto della laurea.