Crotone, dall’esonero a Pescara agli squali: altro flop per Massimo Oddo

Crotone, dall’esonero a Pescara agli Squali: altro flop per Massimo Oddo

Oddo
Massimo Oddo, Crotone (Getty Images)

Massimo Oddo, ex allenatore del Crotone, ha rassegnato oggi le sue dimissioni dalla guida tecnica degli squali. Ripercorriamo le tappe della sua carriera in panchina

Massimo Oddo, nella sua carriera da giocatore, ha vinto tutto. Dal trionfo Mondiale di Berlino nel 2006 allo scudetto del 2011 con la maglia del Milan, passando per la Champions League di Atene, il classe 1976 pescarese vanta un palmares da brividi. Discorso differente per quanto riguarda la sua attività da allenatore, nonostante un inizio più che confortante. Nell’estate del 2014, Oddo assume la carica di tecnico della squadra Primavera del Pescara per poi diventare, quasi un anno più tardi, allenatore della prima squadra. Sfiora la Serie A nonostante il subentro in panchina soltanto a fine stagione e, nell’annata successiva, porta il Delfino nella massima serie, ma da quel momento le cose cambiano. Per le ultime notizie sulla Serie B—> clicca qui!

Crotone, dalle difficoltà in A col Pescara fino alle dimissioni: la parabola di Massimo Oddo

La partenza in Serie A è sprint. Alla prima giornata, il suo Pescara ferma in casa il Napoli di Maurizio Sarri sul 2-2. La sua squadra giovane sembra destinata a diventare la sorpresa del campionato ma le cose non vanno come dovrebbero e, nel febbraio del 2017, Oddo viene esonerato per lasciare il posto in panchina a Zdenek Zeman. Un’altra chance arriva la stagione successiva e sempre dalla Serie A. Stavolta è l’Udinese della famiglia Pozzo a chiamarlo al posto di Gigi Delneri. Ma anche in questo caso un super inizio non basta e, a seguito di 11 sconfitte consecutive, arriva un altro esonero per l’ex giocatore del Milan. Alla guida del Crotone in Serie B invece, le vittorie non ci sono proprio, neanche all’inizio, e Oddo, dopo il ko con lo Spezia, si dimette da allenatore della squadra calabrese per lasciare spazio al ritorno di Stroppa.

Giorgio Trobbiani