Il tecnico piacentino, chiamato in Sicilia per coronare finalmente il sogno promozione, ha parlato a margine del match col Manchester City
Festa doveva essere, e festa è stata. Con tanto di gemellaggio e di coreografia dei tifosi rosanero ad omaggiare gli Oasis, la leggendaria band che, come se non bastasse la fama raggiunta vendendo milioni di dischi, ha legato il proprio nome a quello degli ‘Sky Blues’, la loro squadra del cuore.

Il ‘Renzo Barbera‘ ha risposto con grande entusiasmo al’amichevole di famiglia organizzata dalla proprietà City Group – che, come noto, detiene il pacchetto di maggioranza della società inglese e di quella sicula – tra il gigante britannico e lo storico club dell’isola, che ormai attende la Serie A da tanto, troppo, tempo.
Per Filippo Inzaghi, tecnico fortemente voluto dalla holding per puntare senza indugi alla promozione diretta nella massima serie, è stata l’occasione per sfidare sul campo uno dei suoi punti di riferimento: quel Pep Guardiola che ben ricorda, nella sua esperienza da calciatore in Italia, chi sia e di cosa sia stato capace sul campo il celebre ‘Superpippo’.
Al di là del punteggio finale (0-3 per il City, con doppietta di uno scatenato Tijjani Reijnders) la gara è stata l’occasione per verificare a che punto sia l’avanzamento dei lavori in casa rosanero. Il mercato, a detta dello stesso Inzaghi, non è ancora concluso, nonostante in Sicilia siano già arrivati profili come Augello, Gyasi, Palumbo, Bani e Bardi. Con un certo Klinsmann (il figlio d’arte portiere del Cesena) che potrebbe unirsi al gruppo nei prossimi giorni.
Inzaghi tra ambizione e realtà: le parole del tecnico
Intervistato da Sky Sport alla vigilia della gara, l’allenatore piacentino ha fatto il punto della situazione in sede di mercato e non solo. Palpabile la grande ambizione del mister, reduce dalla splendida promozione ottenuta col Pisa nello scorso campionato cadetto.

“Oggi mi sento un allenatore più forte, tutti mi hanno fatto crescere: mio fratello, Guardiola, Ancelotti sono allenatori che mi ispirano. A volte trovo un entusiasmo immeritato nei miei confronti, frutto del lavoro e della passione che ci metto: questa è una grande soddisfazione“, ha esordito Inzaghi.
“Il Palermo era già una squadra forte, è stata completata: mancano 20 giorni, se servirà qualcosa la società ha dimostrato di non essere impreparata. Il grosso è fatto, manca solo qualche under, si sta creando un bel gruppo“, ha poi concluso il tencico.





