Il club doriano, definito il piano delle cessioni, pianifica anche i colpi in entrata: dopo le trattative col Pisa, ecco l’affare bianconero
Piano piano, tra dolorose rinunce, decisioni impopolari e un navigazione finora apparsa a vista, la Sampdoria si sta riprendendo dallo shock della passata stagione. Quella in cui, giova ricordarlo, il campo aveva emesso il verdetto di una scomoda, inedita e drammatica retrocessione in Serie C.

Grazie alla nuova opportunità di salvezza fornita involontariamente dalla Corte Federale (che, penalizzando il Brescia, ha consentito al Doria di giocarsi la permanenza in B con la Salernitana), il club ligure ha evitato uno scenario che rischiava di vederlo sparire dal calcio professionistico.
Difficile infatti ipotizzare che l’investitore di Singapore Joseph Tey potesse confermare il suo impegno finanziario per un sodalizio che, nei programmi della società, avrebbe dovuto conquistare la Serie A già nella scorsa annata.
Definite, quanto meno nelle intenzioni, le cessioni di quei big che pesano troppo a bilancio a causa di ingaggi troppo elevati (Massimo Coda, Gennaro Tutino e Ronaldo Vieira su tutti), il DS Andrea Mancini e il CEO Jesper Fredberg hanno iniziato a pianificare, sebbene con comprensibile ritardo, la campagna acquisti per la nuova imminente stagione.
Dopo aver aperto il dialogo con la Roma per Luigi Cherubini, e col Pisa per Elia Giani, Marius Marin e Adrian Rus, la società ligure sta sondando il terreno per l’ex enfant prodige del calcio italiano. Uno che, nel suo passato, può vantare anche l’esordio in Nazionale maggiore (nell’era Roberto Mancini) a 16 anni e 8 mesi.
Sampdoria, suggestione Pafundi: colpo dall’Udinese
Dopo due interi campionati, dal 2022 al 2024, fatti di sole 10 presenze totali con la maglia dell’Udinese – che pure sarebbe rinomata per la coraggiosa abitudine di lanciare in prima squadra talenti ancora in erba – il fantasista classe 2006 è stato girato in prestito al Losanna, in Svizzera. Un’esperienza, durata un anno solare, fatta complessivamente di 20 presenze ed un gol: un’avventura non certo indimenticabile, insomma.

Rientrato alla base nello scorso gennaio, Simone Pafundi non ha convinto fino in fondo il tecnico Kosta Runjaic, che gli ha concesso la miseria di 9 gettoni in uscita dalla panchina per 107 minuti totali in campo.
Cercato con insistenza da diversi club della cadetteria che sognano di far sbocciare definitivamente un talento dall’indubbio valore, il nativo di Monfalcone è finito anche nel mirino della Sampdoria, che sta cercando proprio giovanissimi profili con ampi margini di miglioramento per risalire la china in una stagione sulla quale pendono ancora troppi punti interrogativi. L’idea della dirigenza genovese è quella di accogliere Pafundi in prestito secco: una formula che deve ancora essere vagliata dai friulani.





