I tifosi del Brescia sono a pezzi: dopo la condanna alla Serie C è arrivata una nuova mazzata che riguarda il presidente Cellino.
Alla fine la sentenza tanto temuta dai tifosi del Brescia è arrivata. Nell’udienza di primo grado, che si è tenuta giovedì 29 maggio, il Tribunale Federale Nazionale ha inflitto quattro punti di penalizzazione alle Rondinelle da scontare in questa stagione e altri 4 punti che invece verranno scontati il prossimo anno. Una sentenza che condanna il Brescia alla retrocessione in Serie C, mentre il Frosinone è salvo e la Sampdoria può accedere al playout contro la Salernitana.

Il motivo della condanna è la violazione di natura amministrativa, ovvero irregolarità sui versamenti fiscali. Ora il Brescia ricorrerà alla Corte d’Appello Federale nella speranza di ribaltare la sentenza: comincia quindi la lunga estate dei ricorsi che potrebbe anche portare alla decisione di allargare la Serie B a 21 squadre.
Nel frattempo i tifosi del Brescia e tutti gli appassionati di calcio sono sotto shock per le parole pronunciate dal presidente del club lombardo, Massimo Cellino. L’intervista rilasciata dal patron alla Gazzetta dello Sport è molto forte: “Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato. E perché? Perché sono stato truffato”.
Cellino, tifosi sotto shock: “Avrei preferito morire”
Cellino continua quindi a sostenere di essere stato raggirato e che in realtà lui e il Brescia – assieme alla Covisoc e all’Agenzia delle Entrate – sono vittime di questa truffa. “Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere”, ha poi aggiunto Cellino, evidentemente distrutto da questa sentenza che condanna il Brescia alla retrocessione in Serie C.

La cosa che tormenta maggiormente il presidente del Brescia è la sensazione di non avere la possibilità di far valere le sue ragioni. Cellino afferma alla Gazzetta dello Sport di avere tutte le prove per dimostrare la sua innocenza, compresa la comunicazione con la Covisoc che approva l’operazione dopo aver chiesto alla società alcuni documenti.
“Questa è ingiustizia sportiva, una truffa. Il Brescia sta subendo da vittima un processo ingiusto – tuona Cellino – È un calcio sporco che con questa vicenda ha perso la poca credibilità che aveva”. Il presidente delle Rondinelle afferma poi che tutta Brescia sta vivendo un incubo: dopo aver centrato la salvezza, nonostante le tante difficoltà, è arrivata una mazzata terribile che ha messo in ginocchio un’intera città.