Il caso del Brescia in Serie B sta tenendo banco da giorni e si infittisce ogni giorno di più: ora si parla di una maxi truffa da 600 milioni di euro. Una bomba internazionale
Il presidente Cellino è furioso per quanto accaduto al suo club e non intende porre fine alla propria battaglia. Non si è trattato di un errore di negligenza ma di una truffa bella e buona, almeno sentendo l’ex presidente del Cagliari. Le cifre che girano sono folli.

Tutto è successo rapidamente e da un esito del campo ci si è ritrovati nella aule di un tribunale (ci si andrà a breve). Si perché quelli che erano dei verdetti definitivi, dettati dalla palla che rotola, si sono trasformati in una serie di conti da fare. La Sampdoria non ce l’aveva fatta ad evitare una dolorosissima retrocessione in Serie C, punto più basso della sua storia. Il cordoglio sportivo di tifosi ed ex giocatori ha lasciato però spazio alla speranza quando si è paventata l’ipotesi di poter giocare il play-out contro la Salernitana, prendendo il posto del Frosinone (ora salvo).
Questo perché a scendere nella terza serie sarebbe il Brescia, per inadempimenti finanziari e conseguente penalizzazione, che potrebbe essere di 4 punti (si deciderà il prossimo 29 maggio). Una situazione super ingarbugliata, che potrebbe portare le Rondinelle ad avere 8 punti in meno nell’avvio della prossima stagione.
Il Brescia è stato truffato: Cellino rilancia le accuse
Come detto, però il presidente Cellino non ci sta e ha voluto esternare tutto il suo dispiacere. In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, il numero uno del Brescia ha spiegato: “Sono una vittima, non ho mai truffato nessuno. Casomai sono stato io a essere raggirato”.

Ma a cosa fa riferimento l’ex presidente del Cagliari? I fatti risalgono allo scorso febbraio, spiega Cellino.
“Il 16 febbraio, entro in ufficio e mi informano che il responsabile finanziario Luigi Micheli si è dimesso. Non solo, poi scoprirò anche che mi ha rubato dei soldi. Il 17, è la data indicata per il pagamento degli stipendi dei giocatori relativi al trimestre novembre-gennaio. Quindi mi rivolgo al commercialista”.
Da lì il suggerimento di rivolgersi allo Studio Associato Gamba di Brescia che offre consulenza da oltre sei anni al club e si occupa regolarmente delle buste paga degli F24.
Il Gruppo Alfieri spv si doveva occupare del versamento dei contributi attraverso la compravendita legale dei crediti di imposta. In totale sono stati chiesti 2,2 milioni in crediti di imposta, il tutto per pagare in tempo gli stipendi. Alla fine, però, i crediti si sono rivelati inesistenti, come spiegato da Cellino. Dietro ci sarebbe un buco ben più cospicuo, ma su questo Cellino preferisce non insistere. Vedremo cosa deciderà la giustizia.