Serie A, segna ma i compagni si infuriano | Partita venduta?

In Serie A una partita è stata in passato al centro di un vero e proprio scandalo. Dopo un gol segnato alcuni compagni si infuriano col marcatore. La partita è stata venduta?

Dobbiamo tornare al 4 febbraio del 1999 per raccontare un episodio davvero molto particolare e che ci lascia tutti senza parole. La partita è Venezia Bari e si gioca allo Stadio Penzo in Laguna.

È la diciottesima giornata di campionato e la partita sembra andare verso un pareggio sereno per 1-1 con le due squadre che non forzano e sembrano costrette a rimanere ingabbiate in un pareggio senza speranze. I gol li hanno segnati Pippo Maniero e De Ascentis. È così che dalla panchina si alza un brasiliano semi sconosciuto, Tuta, che entra in campo al posto del Chino Alvaro Recoba.

Nel finale, al minuto 90, segna il gol del 2-1 di testa e non ci crede nemmeno lui, inizia a esultare ma i compagni si infuriano e sembra abbastanza visibile sul rettangolo verde di gioco la loro insofferenza. Strano perché i tre punti erano fondamentali per il Venezia per sperare nel pareggio. L’esultanza è contenuta, solo il connazionale BIlica lo va ad abbracciare mentre gli altri rimangono fermi.

La sensazione di partita venduta, combinata insomma, è altissima ancor di più quando Tuta viene preso di mira dagli avversari De Rosa e Spinesi. Nel post partita le parole di carico ce le mette Tuta che dice: “Maniero mi ha detto che non avrei dovuto segnare e che sarebbe stato meglio la gara finisse 1-1”. Zamparini, allora patron del Venezia, parla di lui come uno che non capisce molto bene l’italiano con il calciatore che poi ritrattò tutto. 

Che fine ha fatto Tuta?

Ma che fine ha fatto Tuta? Nonostante in 18 spezzoni di partita, quasi sempre entrato dalla panchina, il 24enne arrivato dall’Atletico Paranaense torna in Brasile al Vitoria. Girerà un po’ vestendo fino al ritiro da quel momento la bellezza di venti maglie diverse tra cui quelle di club molto prestigiosi come Palmeiras, Flamengo e Gremio senza però lasciare mai particolarmente il segno.

È inutile negare che probabilmente quel gol segnato contro il Bari ha rovinato la sua carriera di ragazzo in ascesa improvvisamente rispedito al mittente e con poca visibilità attorno oltre che veli di sospetto. L’inchiesta aperta dalla magistratura sulla partita si chiuse con un nulla di fatto, archiviata senza una vera e propria spiegazione.