Cellino sbotta: presidente furioso, che attacco

Dopo la brutta sconfitta rimediata dal Brescia per mano del Bari, il presidente Massimo Cellino ha parlato analizzando la gara

Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha detto la sua sulla partitacontro il Bari durante la celebrazione del primo anno del Brescia store di via X giornate. Il patron non ci è andato molto leggero, manifestando tutta la propria delusione per la partita fatta dal suo Brescia, uscito sconfitto per 6 a 2.

Il presidente delle rondinelle insoddisfatto per la sconfitta contro il Bari
Massimo Cellino ©LaPresse

Queste le parole raccolte da Bresciaingol.it con il presidente che non usa mezzi termini affermando che “Abbiamo fatto una bella figura di m… Un motivo ci sarà. Troppa pressione, troppe aspettative che hanno creato pressione nei calciatori e nell’allenatore. Si sono trovati così troppo delusi nel subire il primo gol e poi il secondo. Era talmente alta la tensione che avevano, che non sono riusciti a metabolizzare. Se ci avessero dato il gol di Ayè, che era regolare, saremmo rientrati negli spogliatoi con ancora delle speranze. Abbiamo preso 6 gol, vorrà dire che ci servirà per capire dove abbiamo sbagliato”.

Cellino sul tecnico: “Ha sentito la pressione”

Il presidente delle rondinelle insoddisfatto per la sconfitta contro il Bari
Josep Clotet ©LaPresse

Oltre ad analizzare la gara, il numero uno del Brescia si è soffermato anche sul tecnico delle rondinelle Josep Clotet dichiarando che “Lo conosco bene, ha sentito la pressione. La sentivamo tutti, stavamo facendo già discorsi in proiezione: se vinciamo a Bari e non vince la Reggina saremo primi da soli in classifica… Ogni volta che andiamo a fare queste partite e sentiamo questa pressione non giochiamo determinati perché siamo una squadra in crescita, che rischia di subire i contraccolpi”.

Il presidente ha continuato il proprio discorso aggiungendo che “mi metto a ridere perché guardo la squadra con cui stiamo giocando: Mangraviti terzino sinistro, Labojko centrale che l’anno scorso abbiamo mandato a giocare a Cipro. Non possiamo pretendere che ci sia un’evoluzione della squadra, con un gioco corto in trenta metri, la pressione alta e giocare con il trequartista e due punte; è più un modo di combattere la paura che sentirsi davvero pronti. L’intento di Clotet era dare un segnale, non avere paura, ma invece è un modo di ammettere di averla. E’ tutta una questione psicologica. Io sentivo che non avremmo fatto risultato a Bari perché avevo letto troppa tensione nella squadra, è una questione psicologica…”.