Balata esce allo scoperto: “Il calcio italiano può trarne beneficio”

Il presidente della Lega Serie B Mauro Balata ha elogiato l’avvento delle proprietà estere nel calcio italiano specie nella serie cadetta

Il campionato di calcio cadetto affascina gli investitori stranieri. Sono ben otto difatti le proprietà straniere attualmente a capo di altrettante società di Serie B (alcune delle quali quando la propria squadra militava in Serie A, poi retrocesse ndr); non ultima l’acquisizione del Palermo da parte del City Football Group che fa capo allo sceicco Mansour già proprietario del Manchester City.

Mauro Balata Lega Serie B
Il presidente della Lega Serie B Mauro Balata ©LaPresse

Intervista dall’agenzia ‘Italpress’, il presidente della Lega Serie B Mauro Balata ha parlato degli investimenti stranieri nel calcio italiano: “Si tratta di investimenti che arricchiscono il calcio italiano e non che lo impoveriscono – sottolinea il dirigente – Si tratta di proprietà che si immergono in un campionato dove è presente una precisa filosofia che è quella di far uscire fuori il meglio del calcio italiano, dei suoi territori e meravigliose città delle quali dispone il nostro Paese, tutelandone l’identità”. Un trend che va comunque tenuto d’occhio: “E’ un fenomeno che va governato – ammette Balata – ed è una cosa di nostra competenza e delle istituzioni governative. Certo è che quando gli investimenti si vedono sul campo c’è solo da esserne contenti”.

Balata sul boom abbonamenti: “Importante per la stabilità economica dei club”

Mauro Balata Lega Serie B
Mauro Balata Lega Serie B ©LaPresse

Dopo la questione investitori, Balata ha parlato anche delle copiose campagne abbonamenti registrate dai club di Serie B: “I tifosi sono fondamentali senza di loro il calcio non esiste – afferma il presidente della Lega B – Gli abbonamenti rappresentano un fattore molto importante. Rivederli di nuovo negli stadi assieme alle proprie famiglie con bambini  a seguito riempie di gioia. C’è da sottolineare che gli abbonamenti garantiscono una stabilità economica dopo le conseguenze della crisi derivata dal periodo del Covid. Le difficoltà non sono ancora terminate tenendo conto anche della guerra in Ucraina – conclude Balata.