Il presidente va all’attacco dell’ex tecnico: “Poteva essere un eroe”

Alcuni addii lasciano l’amaro in bocca più di altri: quello del tecnico che ha preferito l’esperienza della Serie A ha segnato il presidente

Ci sono addii segnati solo dalla riconoscenza, dalla mutua comprensione che era arrivato il momento di separare le proprie strade, ed altri che lasciano strascichi. Più o meno dolorosi, più o meno improntati al risentimento. Nella sola cadetteria, già a metà giugno, almeno due casi possono ascriversi alla seconda categoria.

Vincenzo Santopadre
Vincenzo Santopadre © LaPresse

Il minimo comun denominatore della due faccende è la Cremonese, uno dei due club promossi nella massima serie. Già perchè se da un lato l’addio di Pecchia non è stato preso bene dalla piazza, quello del nuovo arrivato – Massimiliano Alvini – ha lasciato interdetto – per usare un eufemismo – il presidente del Grifone Vincenzo Santopadre. Il patron non le ha certo mandate a dire al suo ex allenatore, come riporta Calciogriofo.it.

Santopadre, parole di rabbia e delusione: Alvini nel mirino

Massimiliano Alvini Calciomercato
Massimiliano Alvini © LaPresse

Alvini? Ci siamo trovati di fronte alla solita vecchia storia. Già hanno preso la decisione quando te lo vengono a dire, vengono a fare il pianto greco e non a domandare per avere una risposta. Da un lato non mi meraviglia più, ci rido sopra e vado avanti“, ha esordito il presidnete nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo dg Attilio Matarazzo.”Dall’altro ci rimango ferito perché ancora sogno di trovare quella persona con cui costruire un progetto. Quest’anno non soltanto il Perugia ha perso l’allenatore per altri lidi più importanti. Questo perché si perde la passione e l’orgoglio di dimostrare quello che si è detto e si vuole mantenere“.

Alvini è andato dietro a qualcosa che oggi pensa sia più importante, ma qua poteva essere un eroe. Se oggi mi chiedono di fare il presidente della Roma, rifiuto. Non è importante di cosa sia re ma esserlo, perché al tavolo dei re ti ci siedi comunque. Dato che decido io di chi essere il re, io lo voglio essere del Perugia. Secondo me abbiamo sottovalutato troppo la rosa per i giocatori importanti che abbiamo rispetto a quanto è stato sopravvalutato l’allenatore. Voltiamo pagina senza avere niente contro l’uomo Alvini“, ha concluso.