Venezia, dopo la retrocessione parte la rivoluzione: doppio addio UFFICIALE

Doppio addio in casa Venezia: lasciano Mattia Collauto e Paolo Poggi, rispettivamente direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica

Il Venezia si prepara alla prossima stagione: due addii nell’organigramma societario dopo la retrocessione in Serie B un anno dopo la storica promozione in massima serie.

Venezia © LaPresse

“La Società desidera ringraziare Mattia e Paolo per il loro fondamentale apporto alla crescita e allo sviluppo del club, da giocatori e da dirigenti, maturato in anni di proficua collaborazione e culminato nella storica promozione in Serie A al termine della stagione 2020/2021” recita il comunicato ufficiale del club arancioneroverde che ha annunciato la fine del rapporto lavorativo con i due dirigenti.

“Siamo grati a Mattia e Paolo per il loro preziosissimo contributo alla storia sportiva di questa società e auguriamo a entrambi il meglio per il futuro. Nonostante il mancato rinnovo di Mattia come direttore sportivo, abbiamo tutti chiesto a Paolo di rimanere, ma comprendiamo e rispettiamo la sua decisione di rassegnare le dimissioni” ha dichiarato il presidente Duncan Niederauer.

Tifosi Venezia © LaPresse

Venezia, ufficiale l’addio di Poggi e Collauto

Il numero uno del club lagunare ha poi proseguito: “Insieme, abbiamo raggiunto traguardi importanti e sopportato il peso delle delusioni. Guardiamo al futuro con fiducia e con la consapevolezza che il nostro è un progetto a lungo termine, accettando l’esito di una stagione che non si è chiusa come speravamo”.

Per il Venezia è anche tempo di bilanci, e Niederauer non ha dubbi: “L’anno scorso è stato magico: siamo stati davvero molto bravi a conquistare la promozione, e forse anche un po’ fortunati. Quest’anno ci siamo trovati proiettati in una realtà completamente diversa quale la Serie A, e qui il nostro percorso ha visto tre fasi: un buon inizio, un periodo molto difficile nella seconda parte della stagione, ed un finale in cui siamo migliorati.

Abbiamo perso molte partite nel finale, siamo incorsi in una dura sconfitta contro il Verona, poi il cartellino rosso ad Ampadu contro la Salernitana, e la stessa beffa della partita rinviata sempre con i campani: vincendo anche solo una di queste partite forse ci saremmo salvati”.

Poi l’ammissione: “Ci sono mancate alcune cose: l’esperienza, ad esempio, talvolta la grinta, e forse abbiamo perso parte dell’unità che avevamo la scorsa stagione. Ad essere onesto, io stesso ho commesso degli errori: avrei forse potuto cambiare prima l’allenatore; non sono stato abbastanza presente, e per tal ragione probabilmente ho deluso la squadra e lo staff che necessitavano maggiormente di un punto di riferimento. Inoltre, non sempre abbiamo saputo gestire le avversità nel modo giusto”.

Il numero uno respinge le critiche relative all’allestimento della rosa: “Abbiamo costruito la rosa in entrambi gli anni nello stesso modo in cui lo abbiamo fatto nelle stagioni precedenti. L’anno scorso le decisioni sono state prese in gruppo, e siamo stati felici di lasciare che Collauto e Poggi se ne prendessero i meriti pubblicamente. Capisco che, viste le nostre prestazioni di quest’anno, sia stato difficile per chi, come Mattia e Paolo, è vicino alla città gestire la delusione e la pressione della piazza. Sono anche consapevole del fatto che i tifosi sono arrabbiati con me, e capisco anche che non posso rendere tutti felici.

Gli striscioni e i cori degli ultimi giorni a mio parere non sono stati giusti, ma sono del parere che ognuno abbia diritto alla propria opinione: preferisco che i tifosi di questo club siano appassionati, piuttosto che apatici. Cercherò comunque sicuramente di trovare un modo per avere un rapporto migliore e più sano con la nostra tifoseria locale” ha concluso.