Arresti domiciliari per il presidente della Reggina: nota UFFICIALE della GdF

Pubblicato il comunicato ufficiale della Guardia di Finanzia sull’esito delle indagini svolte sulla persona di Luca Gallo, presidente della Reggina

Con una nota ufficiale, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma Capitale hanno comunicato questa mattina di aver eseguito “l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di Luca Gallo, imprenditore e presidente della società Reggina“.

Luca Gallo, presidente della Reggina ©LaPresse

L’accusa è di autoriciclaggio di denaro ed omissione di versamento di imposte. In aggiunta, è stato anche decretato il “sequestro preventivo di beni per un valore pari a 11.437.340 di euro e delle quote sociali di 17 società a lui intestate”.

“I provvedimenti”, continua la nota, “sono stati emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, al fine di impedire la reiterazione dei reati indicati. Le indagini sviluppate dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno riguardato i flussi finanziari tra le numerose società facenti capo all’indagato, il cui core business è rappresentato dalla somministrazione di manodopera, in particolare dalla fornitura e gestione di personale messo a disposizione di imprese terze, dislocate su tutto il territorio nazionale e operanti nei più svariati ambiti, dalla ristorazione ai servizi alberghieri, dalla pulizia alle attività di logistica e facchinaggio.”

Gallo, l’accusa è di autoriciclaggio ed omissione di versamenti

Al centro, Luca Gallo ©LaPresse

“Complessivamente, le società rientranti nel sequestro impiegano oltre 1700 dipendenti. Gli odierni provvedimenti cautelari traggono origine da pregresse indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Roma alla Guardia di Finanza e da attività svolte in sinergia con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro nei confronti di società riconducibili all’indagato, nei cui ambito veniva accertato lo svolgimento di un’attività di somministrazione di personale ricorrendo allo schema del fittizio appalto di servizi e l’autofinanziamento dell’attività d’impresa attraverso il sistematico omesso versamento delle imposte, in particolare dell’Iva e delle ritenute, nonché dei contributi relativi ai lavoratori dipendenti. In tale contesto il soggetto era già stato destinatario, nel 2021, di un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dal G.I.P. del Tribunale di Roma per quasi 7 milioni di euro”.

“Dai successivi accertamenti sono stati acquisiti gravi elementi indiziari in ordine al sistematico “reimpiego” di cospicue somme provento dall’omesso versamento dell’IVA per acquisire il controllo e la gestione di una società calcistica (quest’ultima non oggetto della misura cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria), di cui lo stesso soggetto indagato riveste la carica di Presidente. Per assicurare, nell’immediato, la gestione delle società sottoposte a vincolo reale, tuttora operative, e dei correlati flussi economici è stato nominato dal Giudice per le indagini preliminari un amministratore giudiziario. I provvedimenti sono stati emessi nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di non colpevolezza”, conclude.