Il vulcanico presidente della Spal ha rilasciato una lunga intervista in cui ammette di prendere l’Atalanta come modello di riferimento
Non ha certo rilevato il pacchetto di maggioranza della Spal per farsi pubblicità o per togliersi uno sfizio, Joe Tacopina. Il vulcanico patron americano della squadra estense ha già dato prova di grande attaccamento alla sua creatura con un mercato, quello invernale, ambizioso e ricco di colpi. Se solo avesse avuto il tempo forse avrebbe messo a segno altri acquisti già la scorsa estate, ma l’iter di acquisizione del club non gli ha lasciato troppo margine di manovra.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano Tuttosport, Tacopina non ha nascosto le sue ambizioni. Spiegando nel dettaglio i motivi che lo hanno spinto ad acquistare proprio la società biancazzurra. Ed elogiando senza mezzi termini il modello Atalanta: una realtà alla quale si ispira e con cui si appresta intanto a chiudere il primo colpo. Si tratta di Tommaso De Nipoti, un giovane attaccante militante nella squadra Primavera del club orobico, per il quale è ben avviato un passaggio in prestito al club emiliano che si concretizzerà a luglio.
“Lo stadio è uno dei quattro motivi che mi hanno spinto a puntare sulla Spal. Gli altri sono la storia, il calore della gente, che qui tifa la SPAL come prima squadra e non in aggiunta a Juve, Milan o Inter. E che fa un tifo da Champions League. E infine il settore giovanile che è uno dei primi cinque d’Italia“, ha esordito ai microfoni di Tuttosport Tacopina, il quale si è poi soffermato sulla stagione degli estensi: “Non dò alcun voto alla stagione finora, ci siamo insediati a fine estate con la nuova società. Certo, vorrei vincere tutte le partite e lottare per la Serie A, ma ci riproveremo il prossimo anno. La classifica attuale, però, non rispecchia il nostro reale valore. Alessandria? So che vinceremo, non sento pressione. Io non sono politicamente corretto, parlo con il cuore e sono ambizioso“.
“Non ho problemi a dire che sogno di vincere lo scudetto con la Spal, come fece il Verona o come ha fatto il Leicester di Ranieri in Inghilterra. Il primo obiettivo è chiudere al meglio questa stagione, poi ritornare in Serie A con la voglia di stupire. Se non avessi il sogno di vincere lo scudetto, me ne starei a New York, dove il lavoro, gli interessi e i soldi non mi mancherebbero. Ma io sono pazzo del calcio italiano. Il modello? L’Atalanta. Sono convinto che la Spal possa compiere un’escalation come l’Atalanta. In cinque anni possiamo riuscirci perché abbiamo uno straordinario vivaio, proprio come la Dea. Ma prima di tutto dobbiamo tornare in Serie A ed essere stabili economicamente“, ha concluso il presidente.
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