Cittadella, dalla Serie C al sogno Serie A | Il piccolo ‘miracolo’ di Venturato

Cosa c’è dietro al progetto Cittadella, squadra rinata dalle ceneri della Serie C e tra le più continue in Serie B: il miracolo di Venturato

Venturato Coronavirus
Roberto Venturato (Getty Images)

Dalla Serie C al sogno Serie A: il Cittadella ne ha fatta di strada dal 2015, quando al posto dell’esonerato Claudio Foscarini subentrò Roberto Venturato sulla panchina del club veneto. Di lì, una promozione in Serie B e ben cinque partecipazioni consecutive ai playoff, confermando e consacrando la formazione granata come una delle più continue e costanti della categoria cadetta. Categoria cadetta che il Cittadella spera di abbandonare presto, centrando quella che sarebbe una promozione storica per il club veneto e per la sua piazza, da sempre relegata a provincia di un calcio fatto di milioni e investimenti capitali oltre ogni misura.

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La formazione guidata da Roberto Venturato, però, è sempre stata capace di prescindere dalla propria (giocoforza limitata) disponibilità economica, progettando e programmando con una competenza ed un metodo che pochi club di Serie B (alcuni di questi ben più facoltosi del Citta) hanno mostrato nel corso degli ultimi anni. Basti pensare che, dal 2015, il Cittadella ha speso per i trasferimenti in entrata meno di 2,5 milioni di euro (all’incirca), mentre quelli in uscita, hanno generato sei volte tanto. Dati che impressionano, se consideriamo la costanza di rendimento e di piazzamento dei veneti, diventati una delle squadre più affidabili e ostiche da affrontare nel campionato cadetto.

Cittadella, la forza sta nel gruppo: Venturato sogna la A

Squadra organizzata e ormai abituata a certi palcoscenici, il Cittadella arriva alla sua seconda finale playoff, nella speranza di centrare finalmente il sogno Serie A: nel 2019, la rimonta del Verona di Aglietti fu bruciante, ma adesso i veneti sembrano arrivare al confronto col Venezia con un altro curriculum. E l’eliminazione del Monza (col 3-0 rifilato al Tombolato) è un biglietto da visita che spaventa anche un allenatore in rampa di lancio come Zanetti. D’altronde, la forza di questo Cittadella sta nel gruppo e nella sua più totale versatilità e capacità di adattarsi all’avversario.

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Soprattutto, in attacco la formazione di Venturato riesce a punire anche le difese più organizzate, pur mancando di un bomber da doppia cifra (Ogunseye, Tsadjout, Beretta e Cissé hanno totalizzato 13 reti in quattro). Il segreto sta nella quantità di uomini mandati in rete dal club granata, che ha fatto registrare ben 18 marcatori diversi nel corso di questa stagione. Dati e punti di forza che Venturato proverà a sublimare nella doppia sfida al Venezia, nella speranza di battere tutti i pronostici del caso. Ancora una volta.