Serie B, il VAR pronto ad essere introdotto nel corso dei prossimi playoff e playout: la rabbia di Vigorito, però, mette nuovamente la tecnologia nel mirino
“Parole, parole, parole”, avrebbe cantato Mina: dopo tante polemiche arbitrali, ci ritroviamo ancora una volta a commentare un disastro mediatico, esploso al triplice fischio di Benevento-Cagliari. Nel corso di quello che è stato un vero e proprio spareggio salvezza, i sanniti lamentano di non aver ricevuto due rigori giudicati sacrosanti dalla formazione campana, nonché di essere stati vittima di un arbitraggio tutt’altro che imparziale. “Ormai, possiamo anche eliminare il VAR, è diventato un alibi per le loro cazzate“, ha tuonato ai giornalisti patron Vigorito, al termine della sconfitta col Cagliari: “Non ho mai parlato di arbitri in quindici anni, ma dopo una stagione di sacrifici questi signori dovrebbero uscire dal calcio. A partire da Mazzoleni. E’ stato lì seduto sulla sedia a guardare le immagini e non ha saputo neanche giudicare un episodio netto”. Parole all’arsenico, che rimettono al centro della polemica la tecnologia e (soprattutto) l’utilizzo protocollare che ne fa la classe arbitrale.
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La rabbia di Vigorito, tuttavia, esplode alla vigilia di una rivoluzione in Serie B: a partire dai prossimi playoff e playout (e propedeuticamente dalla stagione 2021-2022), il VAR verrà introdotto anche nel campionato cadetto. Una rivoluzione che appunto accoglie le richieste e le preghiere dei tanti addetti ai lavori della categoria, che già nel corso di questa stagione avevano invocato a gran voce l’utilizzo della tecnologia anche in Serie B, onde evitare risultati ‘alterati’ dagli errori (seppur umani, ma comunque decisivi) della classe arbitrale.
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Le parole del presidente beneventano, però, pongono nuovamente al centro della discussione il VAR e il suo utilizzo, che anziché limitare le polemiche (come tuttavia avviene in altri casi), le amplifica e le rende impossibili da ignorare. E allora, il calcio italiano torna ad interrogarsi sul protocollo e sulla qualità della propria classe arbitrale, mentre la Serie B spera di godersi l’introduzione della tecnologia senza gli strascichi che stanno travolgendo, adesso, la lotta salvezza ai piani superiori. Anche perché tra multiproprietà, ‘polemiche di palazzo’ e problemi di sostenibilità economica, la B rischia di aggiungere un altro pomo della discordia al proprio ‘repertorio’.
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