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Brescia, Cellino: “Balotelli maturo, l’ho scelto anche per il segno. Tonali inestimabile”

Il presidente del Brescia Massimo Cellino racconta i retroscena della scelta di Balotelli e l’importanza, anche affettiva, che riveste Tonali per lui e per la società

Massimo Cellino, presidente del Brescia (Getty Images)

Massimo Cellino è riuscito a riportare il Brescia in Serie A dopo ben 8 stagioni. Il patron delle ‘Rondinelle’ sta facendo sognare i suoi tifosi, soprattutto grazie a due colpi: il primo è la permanenza di Sandro Tonali, il secondo è l’arrivo del figliol prodigo Mario Balotelli. Degli sforzi simbolo dell’ambizione e delle energie che Cellino sta investendo: “Lo conoscevo già da Liverpool, lo incontravo spesso a Manchester al ristorante – ha detto di Supermario in un’intervista a ‘Sky Sport’ -. Mi ha fatto una buona impressione, mi fece anche tenerezza, era molto triste. Ha fatto una scelta dettata dal cuore per amore della sua città e della sua mamma, che è di Brescia. Ho trovato un ragazzo maturo, poi il segno del leone è stato determinante, credo molto nell’influenza di un segno zodiacale sul comportamento. Poi dire che è un ‘bad boy’… Io all’età sua non ero un bravo ragazzo”.

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Brescia, Cellino si coccola Tonali: “Non ha prezzo, per me ha un valore emotivo”

Non solo Balotelli, Massimo Cellino è riuscito in quella che forse è stata l’impresa più grande di questo calciomercato: trattenere Sandro Tonali. Il centrocampista classe 2000 era ambito da tutti i top club della Serie A e qualche big estera. Il presidente del Brescia si coccola il suo pupillo: “Quanto vale? Troppo, non conosco prezzo. Ha un valore emotivo, rappresenta il lavoro del Brescia, quello che è stato fatto, è un esempio per i giovani che sanno che se giocano a calcio ci sono società che possono valorizzarli e non usarli come mezzo di commercio”.

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Quello che ha colpito Cellino è l’umiltà di Tonali: “È brutto avere un giocatore come Tonali e doversene privare per necessità economiche. A fine allenamento lo vedevo, era a raccogliere i palloni come un ragazzino della Primavera. Sono questi i valori che cerchiamo, l’umiltà di aiutarci tutti, è questa la forza che ci ha portato in Serie A e che ci deve tenere in Serie A”. Poi una battuta sull’esordio in campionato, che avverrà proprio nella sua Cagliari: “È un brutto sogno, un incubo trovarmi a giocare contro il Cagliari. A essere avversario del Cagliari sarà il Brescia, io non potrò mai essere avversario del Cagliari e del suo presidente”.

F.I.

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