Navigator reddito di cittadinanza: il paradosso dei precari

Navigator reddito di cittadinanza, pronta la selezione di 2980 nuove figure professionali. Ma è polemica col Ministero

Di Maio navigator reddito di cittadinanza
Luigi Di Maio (Getty Images)

Tutto pronto per la selezione della nuova figura professionale legata al Governo: i navigator per il reddito di cittadinanza. Dal 18 al 20 giugno, alla Fiera di Roma, verranno selezionati i candidati che saranno formati per dare supporto nell’introduzione dei richiedenti reddito nel mondo del lavoro. Le nuove figure professionali dovrebbero entrare in servizio già a partire dal 24 giugno. Poi inizierà la seconda fase del RDC che prevede la convocazione dei beneficiari del sussidio. Difficile aspettarsi che questa scadenza possa essere rispettata.

Gli addetti Anpal Servizi, l’Agenzia del Ministero del Lavoro per le Politiche attive che si occupa di gestire parte dei centri per l’impiego, dovranno affiancare i centri stessi. Ma ecco il paaradosso: sui 1100 addetti Anpal, 654 sono da tempo precari. Questo significa che coloro che dovranno aiutare i cittadini beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare una nuova occupazione saranno in gran parte essi stessi vittime del precariato.

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Navigator reddito di cittadinanza, polemica tra Anpal e Ministero

A seguito di quella che sembra essere una beffa, i dipendenti dell’Anpal hanno protestato questa mattina con uno sciopero davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico per la questione navigator reddito di cittadinanza. La loro richiesta è quella di essere stabilizzati, utilizzando proprio i fondi previsti per i navigator. Marco Filippetti, rappresentante del coordinamento precari Anpal Servizi, ha spiegato la situazione. “Non siamo assolutamente contro l’assunzione dei navigator, anzi ben vengano gli aumenti di personale, quello che non riteniamo accettabile è che così facendo ci ritroveremo un’azienda con il 90% di personale precario chiamato a gestire non solo le pratiche per il reddito di cittadinanza, ma anche di ricollocazione lavorativa e povertà. Un paradosso che non può più continuare”.