Palermo, fumata nera con Mirri: incubo penalizzazione a un passo

Palermo, niente accordo con Mirri: rosanero verso la penalizzazione

Foschi (Screenshot Youtube)

Non si è ancora sbrogliata la matassa Palermo: difficile che i rosanero riusciranno a rispettare la scadenza di lunedì fissata dalla Covisoc per pagare gli stipendi ed evitare la penalizzazione

Si fa sempre più concreto lo spettro penalizzazione per il Palermo. Dopo il passaggio di consegne dalla Sport Capital Group alla coppia formata da Rino Foschi e Daniela De Angeli, non arrivano buone notizie sul fronte relativo al pagamento degli stipendi. Non c’è stato accordo, infatti, tra la società rosanero e la famiglia Mirri, che si sarebbe fatta carico dei versamenti necessari di 3,5 milioni per rispettare la scadenza fissata dalla Covisoc (era oggi, ma è stata spostata a lunedì) ed evitare la penalizzazione di 4 punti in classifica. Come riporta Il Giornale di Sicilia, però, oggi Mirri e Foschi dovrebbero incontrarsi e provare magari un’intesa che soddisfi tutte le parti. La situazione è molto complicata, difficile si arrivi a dama in così poco tempo. L’incubo penalizzazione è sempre più vicino.

Tutte le notizie sul campionato cadetto: CLICCA QUI!

Palermo, Mirri: “Nostra offerta professione di fede, speriamo sia da stimolo ad altri”

Il comunicato diramato ieri sera dalla famiglia Mirri (che sarebbe entrata solo come partner commerciale) non è stato incoraggiante e lascia meno fiducia ai tifosi del Palermo: “La nostra intenzione era approntare le somme occorrenti per il versamento degli stipendi e consentire alla società di evitare la penalizzazione prevista in ipotesi contraria. Si è trattato di una vera e propria professione di fede, frutto di un attaccamento e di un amore nutrito nei confronti della squadra del Palermo. La nostra offerta a fronte del nostro impegno economico, era limitata alla possibilità di poter ottenere l’affidamento delle attività di comunicazione e marketing della società e della squadra”. Poi l’amara conclusione: “L’attuale proprietà della Società ha ritenuto di non dover positivamente valutare la nostra proposta. Auspichiamo che lo sforzo oggi profuso possa fungere da stimolo per altri imprenditori”.