Dal Naspi alle attività autonome, scopriamo tutti gli incentivi relativi all’attesissimo reddito di cittadinanza
Cresce l’attesa per l’avvio del reddito di cittadinanza, una misura assistenziale che – almeno sulla carta – dovrebbe dare un po’ di sollievo alle fasce di popolazione meno abbienti e a chi non arriva alla famosa soglia dei 780 euro. E oltre al reddito in sé sono previsti anche una serie di incentivi per imprese e privati, ai fini di alleggerire alcune situazioni difficili. Oltre al bonus sud, anche Naspi, Discoll, L’ammortizzatore per collaboratori, assegnisti e dottori di ricerca, incentivi a chi avvia un’attività o a chi si mette in proprio. Dopo la firma del Capo dello Stato, il Decretone prevede una serie di cumulabilità per spingere verso l’occupazione, tra l’assegno di politica attiva o strumenti di sostegni al reddito.
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Nel Mezzogiorno, un’impresa che assume un soggetto con reddito di cittadinanza a tempo indeterminato può puntare a un doppio incentivo, oltre alla mensibilità di reddito, otterrà in aggiunta il “bonus sud”, uno sgravio fino al 100%, fino ad un totale di 8060 euro annui, per ogni assunzione a tempo indeterminato di under 35 o lavoratori senior disoccupati da oltre 6 mesi. Per le aziende che già accedono alla contribuzione degli oneri, subentrerà il credito d’imposta per la parte restante del beneficio maturato dal neo assunto che ha il reddito di cittadinanza (le modalità di accesso al credito saranno stabilite entro 60 giorni dall’entrata in vigore del “Decretone”).
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I benefici del reddito di cittadinanza possono verificarsi anche in caso di avvio di un’attività lavorativa autonoma. In quel caso è previsto un beneficio addizionale di 6 mensilità di reddito, per un massimo di 780 euro mensili. Oltre a questi fondi si potrà sommare l’incentivo “Resto al Sud”, un finanziamento per le spese sostenute, 35% a fondo perduto e il 65% con finanziamento bancario. Le mensilità di reddito sono compatibili con “io godimento della Naspi” e dello “ strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria”.
Il reddito di cittadinanza è cumulabile anche con “l’assegno di ricollocazione”. Il Decretone prevede che, decorsi i 30 giorni dalla liquidazione della prestazione, riceve l’assegno per una somma tra o 250 e 5000 euro a seconda dellla difficoltà di inserimento. Una volta ottenuto un contratto di impiego l’assegno di ricollocazione verrà intascato dall’operatore che ha aiutato il lavoratore neo-assunto.
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