Modena, le parole del Presidente Caliendo e il comunicato ufficiale del club gialloblu sul Braglia

Modena (getty images)
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MODENA CARPI – Sulla diatriba Modena-Carpi per lo stadio Braglia è intervenuto questa mattina in conferenza stampa il Presidente dei gialloblu Antonio Caliendo. Queste alcune delle sue parole riportate dal sito modenese parlandodisport.it: “Io credo di essere una persona corretta, sempre disponibile alle cose reali e concrete. Mi sono gia scusato con Sannino e il Carpi, c’è qualcuno che non ha preso in considerazione telefonate avendo una sola risposta. Avevamo comunicato il tutto a loro. Su Bonacini dico che ci parliamo come amici, ho letto che qualcuno di loro ci accusava di invidia, invece sono stato il primo a congratularmi per la promozione del Carpi in A. Ammiro coloro che ottengono risultati sul campo. Per quanto riguarda le sue doti dico che il Modena non può esser messo in secondo piano perché il Braglia è la nostra casa e devo difendere tutto ciò. Per lo stadio il Modena ha pagato 10 milioni e abbiamo un debito residuo di 4. Il Modena può sorridere perché ha 27 giocatori in rosa, cosi come vi sono tanti giovani che non abbiamo ceduto nonostante le richieste. Perché nessuno mette in evidenza questi progressi? Non abbiamo sponsor sulla maglia perché solo ieri ci siamo liberati da CPL. Abbiamo alcune trattative in corso. Tornando al campo, nonostante il divieto del manutentore di usare il manto erboso per gli allenamenti fino a febbraio è stato permesso al Carpi di usare tre volte il campo e a noi no. Alla quarta volta ho fermato tutto. Il Modena aveva già comunicato al Carpi che non si sarebbero potuti allenare ieri per la rifinitura. Pignoramento? Nessun incasso è stato sequestrato. Abbiamo sistemato vari crediti, altri si stanno risolvendo. Ho pagato dei debiti non miei, ma di altri. Ci ha chiesto un’ingiunzione anche un ex calciatore del Modena per circa 70/80mila euro. Io voglio vivere bene e quando non potrò più lottare me ne andrò senza perdere tempo, ma mi piacerebbe avere ogni tanto qualche riconoscimento. È un miracolo che il Modena sia ancora in B. Davanti a voi c’è sempre stata una persona corretta che non ha fatto torti a nessuno. Quello di ieri doveva essere solo un messaggio per dire che noi non siamo inferiori a nessuno. Potevi mettere in discussione la convenzione, ma non capisco perché parlare di cifre e a livello economico. Bonacini lo ritengo e lo riterrò sempre un amico. Però non capisco perché il diretto interessato ha chiamato il sindaco e non me”.

Successivamente il Modena ha diramato un comunicato per giustificare la decisione di non fare allenare il Carpi al Braglia nella giornata di ieri:

“Con riferimento a quanto accaduto nella giornata di ieri 22 Ottobre 2015, il Modena F.C. si vede costretto a precisare quanto segue:

1)Il  Divieto di accesso allo Stadio “Alberto Braglia” si è  reso inevitabile e pienamente legittimo ai sensi dell’articolo 1460 C.C.

2) Invero il Carpi F.C. si è reso reiteratamente e gravemente inadempiente alle obbligazioni previste dalla convenzione stipulata con la presenza  del Comune di Modena omettendo di corrispondere senza alcuna giustificazione le somme dovute.

3)Più in particolare:

3 A) Contrariamente a quanto previsto all ‘articolo 5 comma 1 a tutt’oggi non ha versato la somma di Euro 40.000,00 a titolo di contributo al mantenimento del manto erboso dello Stadio “Braglia”.

3 B) Contrariamente a quanto previsto dall’articolo 5 comma 4 non ha provveduto al pagamento della somma di Euro 25.000, 00 quale contributo delle spese di utenza e funzionamento.

Inoltre il Modena F.C. è creditore della prima rata del canone previsto al punto 4 del contratto già scaduto al 30/09/2015 di Euro 7.500,00. Il totale dei crediti da mesi vantati dal Modena F.C. è quindi pari alla considerevole somma di 72.000,00 di cui 65.000,00 già dovuti dallo scorso mese di luglio e già sollecitato al patron del Carpi Bonacini. In questa situazione è ridicolo, diffamatorio e produttivo di enormi danni per il Modena F.C. quanto riferito nel comunicato del Carpi F.C.  che per nascondere il gravissimo inadempimento perdurante da mesi ha accampato la notifica di un atto di pignoramento per credito contestato, comunque di importo pari a soli 25.000,00 Euro”.