Gubbio, ESCLUSIVO/ Alberto Almici: “Ho trovato un gruppo bellissimo. Gli sforzi pagano, spero di giocare”

Alberto Almici ha bruciato tutte le tappe. A soli diciotto anni infatti è arrivato a Gubbio per giocarsi la sua occasione da protagonista. Nel settore giovanile dell’Atalanta ha dimostrato grandi qualità, che ora vuole ribadire nel campionato cadetto. Il Gubbio è pronto ad affidargli la sua fascia destra.
Il ragazzo appartiene alla scuderia di giovani talenti di Giuseppe Riso, che gestisce la sua situazione come quella di altri futuri campioni.
E’ intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com lo stesso giocatore Alberto Almici, che ci ha raccontato le sue emozioni.

Sei molto giovane e arrivi a Gubbio quest’anno. Quali sono le tue emozioni?
“All’inizio c’era paura, andare via così giovane era una scommessa per me. Appena però è arrivata l’occasione io e il mio agente, Giuseppe Riso, non ci siamo tirati indietro. Gubbio è una piazza troppo importante e la Serie B per me è un palcoscenico prestigioso”.

Cosa hai trovato a Gubbio?
“Un gruppo bellissimo che mi ha accolto a braccia aperte. Ho legato subito dagli “anziani” fino ai più giovani. Il primo giocatore che ho conosciuto è stato Antonio Caracciolo, con cui mi sentivo su Facebook già prima di arrivare qui. Ora siamo anche molto amici, anzi lo sto aspettando per andare a cena insieme.
Altri li avevo visti di avversari in primavera vedi: Buchel, Giannetti e Benedetti. Sono molto felice”.

Cosa vuol dire la Serie B a solo 18 anni?
“E’ un traguardo importante dopo 12 anni di sacrifici con la maglia dell’Atalanta. Arrivare in Serie B, con un’ottima squadra è il massimo”.

Cosa ti aspetti dal Gubbio in questa stagione?
“Siamo un’ottima squadra, pronta a giocarcela contro tutti e a lottare. Possiamo salvarci con tranquillità. Abbiamo un buon gioco e il mister ci chiede sempre di giocare palla a terra e di non perderla mai”.

Speri di trovare spazio in questa avventura? Cosa ti aspetti dalla tua stagione?
“Spero di trovare spazio, sarebbe importantissimo. Sono comunque convinto che il lavoro paga e questo mi farà avere delle importanti possibilità”.

Col Cesena hai giocato un’ottima partita. Cosa ci dici?
“Sì, è stato emozionante vedere che sui giornali era citata la mia prestazione col Cesena. Anche nel triangolare col Livorno ho giocato bene e sto facendo un buon pre-campionato. Domenica col Benevento arriva la Coppa Italia e il primo appuntamento ufficiale. Voglio ritagliarmi lo spazio giusto e giocarmi le mie possibilità”.

A chi ti ispiri e chi è il tuo idolo?
“Non voglio essere scontato e banale, ma il mio idolo è Dani Alves del Barcellona. Anche se da sempre mi ispiro nel mio gioco a Giampaolo Bellini”.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Il sogno non si dice, si realizza. Spero di fare una bella carriera e di rimanere nel mondo del calcio. Il sogno nel cassetto per ora me lo tengo per me”.

Come sei arrivato a giocare da terzino? Raccontaci la tua evoluzione.
“Il salto di qualità l’ho fatto due stagioni fa negli Allievi Nazionali con l’Atalanta. Giocavo da centrocampista e ho sentito che qualcosa stava cambiando. Ringrazio Mister Fabio Gallo per quell’incredibile stagione. E ringrazio anche il mio procuratore, Giuseppe Riso, per avermi sostenuto insieme alla mia famiglia nei tanti momenti difficili finora incontrati. L’anno scorso ho fatto bene nella Primavera e mi sono meritato la chiamata al Gubbio. Ho ascoltato molto le parole di Favini, responsabile settore giovanile Atalanta, che ha sempre consigliato ai giovani di andare a giocare fuori per migliorarsi ripercorrendo le orme del calcio inglese”.

Matteo Fantozzi