Reggina, Adam Kovacsik il pararigori

Adam Kovacsik

 

Adam Kovacsik, portiere ungherese della Reggina, sta vivendo una stagione un pò contraddittoria. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo il percorso di questo giovane estremo difensore classe 1991 da quand’è in Italia.

Arriva nel Belpaese nel 2009 e inizialmente viene aggregato alla Primavera. Gli viene data la grande soddisfazione di esordire in Serie B con la maglia amaranto alla fine di quell’annata quando prende il posto di Marino nell’ultima giornata contro l’Albinoleffe. Pochi minuti per questo diciannovenne dalle grandi prospettive. E’ proprio Roberto Breda che ne sancisce l’esordio tra i ”grandi”. In quell’anno fa il suo esordio anche con la Nazionale ungherese Under 19.

L’anno successivo per Kovacsik lo spazio è minimo, due sole presenze in Coppa Italia contro Frosinone e Fiorentina, con qualche apparizione ancora in Primavera.

Ma è questa stagione che il portierino ungherese ha finalmente la possibilità di potersi mettere in mostra. Con l’addio di Puggioni e il ritorno di Breda in panchina, conquista il posto da titolare da subito a scapito di quel Pietro Marino a cui faceva il secondo due stagioni prima. Le cose però non vanno benissimo per lui, qualche errore e qualche insicurezza di troppo gli fanno perdere il posto da numero 1 dopo 7 giornate, nonostante un rigore parato a Cutolo contro il Padova. E indovinate chi li ”soffia” il posto? Di nuovo Pietro Marino che aggancia la maglia da titolare dalla partita contro l’Ascoli.

Ma il destino vuole che Adam giochi titolare quest’anno. Complice un attacco febbrile che colpisce Marino alla vigilia del match contro il Brescia, Kovacsik viene rispedito in campo dal primo minuto e qua compie il miracolo. Para due rigori decisivi e Feczesin e Budel e permette alla sua squadra di vincere per 3-0. Tuttora difende i pali della porta reggina ed è il principale pararigori del campionato di Serie B.

Ecco da dove derivano le contraddizioni della sua annata. Partito male, relegato a dodicesimo, rientra in squadra per un malanno del rivale, para due rigori in una partita e non esce più di squadra. Per adesso….

di Marco Orrù