Il club ligure, ancora in fase di ricostruzione dopo il grande spavento dello scorso anno, gongola dopo il colpo di mercato dei Reds
Da quando, in seguito alla sospensione per intemperanze dei tifosi campani nel bel mezzo della ripresa della gara di ritorno tra Salernitana e Sampdoria (il tanto chiacchierato Playout che avrebbe visto la retrocessione di un club e la salvezza dell’altro) è diventata ufficiale la permanenza in cadetteria dei liguri, i sospiri di sollievo dei tifosi hanno quasi subito lasciato spazio ad un’attenta analisi della difficile situazione economico-finanziaria.

Già quasi certa che, in caso di discesa in Serie C, la proprietà guidata dall’investitore di Singapore Joseph Tey avrebbe abbandonato finanziariamente il club (mettendo così a serio rischio l’esistenza del Doria nel calcio professionistico), la piazza ha fatto i conti con i primi tagli decisi dallo stesso patron e dal CEO Jesper Fredberg.
La chiusura del comparto femminile e della foresteria di Bogliasco per i giovani provenienti da altre parti d’Italia o da altre società, è stato solo il primo di una serie di passi volti a far quadrare i conti dopo il fallimento tecnico dello scorso anno.
Non bisogna infatti dimenticare che il DS Andrea Mancini aveva costruito una rosa che avrebbe dovuto conquistare la promozione in Serie A. Direttamente o attraverso i Playoff, poco sarebbe importato. Invece il campo ha detto che i blucerchiati sarebbero tecnicamente stati retrocessi in Serie C se non fosse intervenuta la Corte Federale a punire il Brescia. Dando così una seconda possibilità allo storico sodalizio della Lanterna.
Dal Parma al Liverpool: Leoni fa felici anche i blucerchiati
In questa situazione è dunque diventato prioritario vendere qualche big (soprattutto quelli portatori di ingaggi elevati, come Massimo Coda e Gennaro Tutino) prima di pensare alla campagna acquisti vera e propria. Nell’ottica di una politica di austerity che ha già prodotto l’addio di Ronaldo Vieira, il club ligure ha tratto grande entusiasmo da un’operazione di mercato chiusa dal Parma qualche giorno fa. Già, perché dalla cessione del giovane fenomeno ne trae giovamento diretto anche la società genovese.

Acquistato a titolo definitivo dal Padova per 1,5 milioni di euro appena 13 mesi fa (dopo esser stato lanciato in prima squadra dall’allora tecnico doriano Andrea Pirlo nella seconda metà dell’annata 2023/24), il difensore centrale Giovanni Leoni ha letteralmente bruciato le tappe.
Subito risorsa importante per il Parma – club al quale la Samp ha ceduto il calciatore per quasi 5 milioni poche settimane dopo averlo preso dai veneti – il classe 2006 romano si è imposto all’attenzione dei grandi club italiani ed europei.
Conteso soprattutto da Inter e Milan, l’enfant prodige è finito niente meno che a Liverpool, alla corte di Arne Slot. Il costo totale dell’operazione, pari a 35 milioni di euro, fa felice non solo il cassiere del club emiliano, ma anche di quello blucerchiato.
Già perché nell’accordo tra i liguri e i crociati sottoscritto lo scorso 28 agosto, era stata inserita la clausola del 10% sulla successiva rivendita del ragazzo a favore della Samp. Il colpo Leoni, che consta di 31 milioni di parte fissa e 4 di bonus, porterà dunque nelle casse della società genovese poco più di 3 milioni di euro. Ossigeno puro per un club che ancora tenta di ricostruirsi dopo l’incubo della passata stagione.





