Il giocatore americano, ormai fuori dal progetto tecnico della Juve, è uno dei nodi del mercato bianconero in uscita: la situazione
Un caso curioso. Già perché, a differenza di altri suoi compagni messi dichiaratamente alla porta dopo l’esperienza al Mondiale per Club, lui sul campo non ha affatto sfigurato. Protagonista di una stagione da 5 gol e 3 assist in campionato – sebbene la sua titolarità sia stata a singhiozzo per le continue variazioni nel modulo e negli uomini dell’ex tecnico Thiago Motta – Timothy Weah si era reso utile alla causa bianconera – seppure senza andare a referto con marcature o assist – anche nel finale della scorsa stagione, quando era subentrato Igor Tudor in panchina.

Il figlio d’arte è invece rientrato nella lunga lista di quei giocatori che la nuova dirigenza, capitanata dal DG Damien Comolli, ha ritenuto non indispensabili nel nuovo corso targato Tudor. Assieme a Samuel Mbangula, Nico Gonzalez e Dusan Vlahovic, lo statunitense è stato di fatto messo alla porta, con modalità che non sono affatto piaciute al suo agente Badou Sambague, che nelle scorse settimane ha rotto il silenzio, facendo chiarezza sulla situazione del suo assistito.
“Weah è sempre stato un professionista, è stato messo fuori dai giochi durante il Mondiale per club. Una persona lo ha rovinato, voleva costringerlo ad andare altrove. Oggi, per vendetta, pretende una fortuna e un’offerta dalla Premier League che non arriverà e non verrà mai convalidata da noi“, le parole del procuratore del classe 2000, che ha lasciato intendere come il responsabile delle grottesca situazione di stallo fosse proprio il dirigente francese appena arrivato alla Continassa.
Giova ricordare come la Juve si sia irrigidita in seguito al rifiuto del calciatore di accasarsi, settimane prima, alla corte del Nottingham Forest, che aveva fatto una doppia offerta comprendente anche il cartellino di Mbangula.
Caso Weah, è battaglia con la Juve: le conseguenze
Se la cessione del giovane attaccante all’estero si sarebbe poi sbloccata con l’offensiva del Werder Brema, che ha trovato riscontro positivo sia in seno al club bianconero che nel gradimento del calciatore, altrettanto non può dirsi del figlio del grande George, ancora ai ferri corti con Comolli e soci.

Sulla situazione è intervenuto, ai microfoni di ‘Ti Amo Calciomercato‘, il programma in onda sul canale YouTube di ‘Calciomercato.it’, il giornalista Mirko Di Natale. Che ha spiegato come lo stallo nella cessione del nordamericano stia avendo delle conseguenze anche sulle operazioni in entrata del club bianconero.
“La polemica su Weah sta coinvolgendo tutte le parti. Si parla di due persone che provano a trovare una soluzione e di una che invece lo sta spingendo verso la Premier, nello specifico Everton e Leeds. Quella di Weah è una situazione di stallo che va a rallentare già un mercato in difficoltà della Juve, aggravando situazioni già complicate. Qui bisogna capire se la Juve continuerà a chiedere la cifra di 20 milioni oppure ammorbidire leggermente il proprio punto di vista“, ha detto Di Natale.
Gli ultimissimi sviluppi, riportati anche da ‘Tuttosport‘, parlano di un’intesa molto vicina, raggiunta proprio nel weekend che volge alla conclusione, tra la ‘Vecchia Signora‘ e il Marsiglia per il cartellino dell’esterno. La società francese verserebbe 1 milione di euro per il prestito annuale, a cui seguirebbe il pagamento di 14 milioni come riscatto obbligatorio. A questi si aggiungerebbero 3 milioni di euro di bonus legati al rendimento del calciatore e ai risultati della squadra.





