Verdetto del playout ribaltato e classifica nuovamente stravolta in Serie B: scoppia una nuova bufera nel campionato cadetto
Continua a tenere banco in Serie B la questione playout che domenica ha visto la Salernitana retrocedere in Serie C, mentre la Sampdoria è riuscita ad evitare il baratro per il rotto della cuffia.

Tuttavia, il sipario sulla stagione 2024-2025 è ben lungi dal dirsi calato in maniera definitiva e dal campo ci si sposterà al tribunale. La Salernitana, infatti, non ha intenzione di giocare in Serie C il prossimo anno ed è pronta a far di tutto per restare in cadetteria. Il club campano, che già aveva chiesto la sospensione dei playout facendo ricorso, poi bocciato dal Tribunale Nazionale Federale, è deciso a dare battaglia e presenterà un nuovo ricorso.
Stavolta, la Salernitana, attraverso il suo pool di avvocati, ha intenzione di impugnare il comunicato pubblicato dalla Lega Serie B in cui erano stati forniti giorno ed orario delle sfide dei playout senza i nomi delle squadre davanti alla Corte Sportiva d’Appello. Qualora non dovesse andare a buon fine, allora si affiderà al Collegio di Garanzia del CONI per vedere riconosciute le proprie ragioni.
Insomma, il club granata non ha intenzione di mollare la presa e l’estate si preannuncia decisamente bollente tra i banchi dei tribunali che, ancora una volta, diventano i protagonisti del nostro calcio.
La Salernitana non ci sta, presentato un nuovo ricorso: c’entra anche Doveri
La Salernitana non si arrende ed è pronta ad un’estate a suon di battaglie legali pur di restare in Serie B. Come riportato da Il Mattino, oltre al ricorso presentato davanti alla giustizia sportiva, il club granata ha deciso anche di affidarsi a quella ordinaria ed ha presentato ricorso al TAR de Lazio, chiedendo la sospensione del playout perso contro la Sampdoria e la riammissione nel campionato cadetto.

Tale riammissione, però, significherebbe una Serie B a 21 squadre, cosa non prevista dal regolamento federale ed il presidente della FIGC Gabriele Gravina è stato netto sulla questione, sottolineando come le regole vadano rispettate. Il presidente federale ha espresso dispiacere per la retrocessione della Salernitana, ma allo stesso tempo ha chiesto al club campano di prendersi le proprie responsabilità per quanto accaduto, dichiarando come la salvezza era alla sua portata e sul campo non l’ha meritata.
Le parole di Gravina non hanno scalfito minimamente la convinzione della Salernitana nel proseguire la battaglia legale e nel proprio provvedimento ha fatto riferimento anche al contestato arbitraggio di Doveri. Al direttore di gara della sfida di ritorno, il club granata contesta la mancata concessione di un calcio di rigore per fallo di Yepes su Soriano e di aver convalidato l’1-0 firmato da Coda nonostante in precedenza ci fosse stato un tocco di mano di Meulensteen.