L’ex tecnico giallorosso, fermo dal traumatico esonero dello scorso settembre, potrebbe sposare il progetto della nobile decaduta
Aveva realizzato, forse con molti anni di anticipo, il suo sogno: allenare la Roma, la squadra del suo cuore. Della sua vita. Quella a cui in campo aveva dato tutto. Amato dalla piazza ed apprezzato come nuova giovane figura rampante tra i tecnici italiani, Daniele De Rossi non ha potuto dire di no all’occasione presentatasi su un piatto d’argento a gennaio 2024, quando la famiglia Friedkin decise di sollevare dall’incarico l’allora tecnico giallorosso José Mourinho, protagonista di una stagione deludente ma sempre idolatrato dai tifosi.
Protagonista di un buon percorso alla guida del club di Trigoria da subentrato, DDR nell’estate successiva avrebbe firmato un contratto che lo legava ai suoi colori per tre anni. Un progetto a lungo termine, grazie al quale – nelle sue intenzioni ed ambizioni – il mister avrebbe visto crescere la sua creatura fino a portarla a lottare verso i massimi traguardi.
Il clamoroso esonero maturato dopo appena 4 giornate della passata stagione, oltre ad avvelenare l’ambiente romanista, è stato un vero e proprio choc anche per il diretto interessato. Che, di fatto, è rimasto senza panchina lungo tutto il resto dell’annata.
Accostato con insistenza, ma sempre per disegni tecnici che sarebbero partiti l’anno successivo, a club spagnoli, arabi e inglesi (un mese fa sembrava davvero vicino il suo possibile approdo ai Wolverhampton Wandereres), il nativo di Ostia Lido sarebbe stato cercato anche dalla Fiorentina per il post-Palladino, ma diversi problemi di ordine ambientale e non solo non hanno consentito di arrivare alla sospirata fumata bianca.
De Rossi ricomincia dalla cadetteria: la big ci pensa
A parte l’increscioso epilogo del match di ritorno del Playout tra Salernitana e Sampdoria, il 22 giugno si è definitivamente conclusa la rocambolesca – e forse grottesca – stagione in Serie B. L’ultimo verdetto verrà ufficialmente scritto dal Giudice Sportivo, che molto probabilmente sancirà lo 0-3 a tavolino a favore dei blucerchiati che, forti del 2-0 a proprio favore ottenuto nella gara d’andata, possono già festeggiare una soffertissima permanenza nel campionato cadetto.
Al netto di un progetto che ha fatto acqua da tutte le parti – crisi societaria e tecnica, con 4 allenatori cambiati in stagione – il presidente del Doria Matteo Manfredi vorrebbe riportare al più presto il club ligure nella sua collocazione ‘naturale’: la Serie A. Quel massimo campionato che solo fino a pochi anni prima ha visto la Samp navigare sempre in acque tranquille, strizzando talvolta l’occhiolino addirittura ad un posto in Europa.
Proprio Daniele De Rossi sarebbe stato individuato dalla società ligure – che, giova ricordarlo, include anche un certo Roberto Mancini nel ruolo di riferimento/ consigliere per l’area tecnica – come condottiero per un campionato che deve essere di vertice. Già collaboratore del ‘Mancio‘ nella fortunata spedizione di Euro 2020 con l’Italia, l’ex centrocampista giallorosso potrebbe sfruttare la sponsorizzazione interessata dell’ex CT, convinto che il romano, dall’alto delle sue capacità, possa riportare la Samp dove la sua storia le impone di stare.
