“Non poteva”: De Rossi torna nel mirino di Zeman

L’allenatore Zdenek Zeman, ha rilasciato una lunga intervista parlando di svariati argomenti, tra cui la Roma e Mourinho.

Zdenek Zeman, allenatore boemo, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, toccando svariati argomenti tra cui Mourinho, la Roma e De Rossi.Alla domanda sulla stima che ha verso lo special one, ha dichiarato che “molta stima… Diciamo che lo ascolto volentieri, anche se non sono sempre d’accordo con quello che dice. Mi piace sentirlo”.

Zeman a tutto tondo nella lunga intervista alla Gazzetta dello Sport
Zdenek Zeman ©LaPresse

Ancora sul portoghese, riguardo alle accuse rivolte al proprio calciatore, ha aggiunto che “Mourinho può fare questo e altro, visto che gli viene permesso. Lo scorso anno disse di avere calciatori di serie C… Può essere che non fossero i più bravi al mondo, ma qualcuno li avrà pur chiamati a giocare in serie A. O no?” Continua toccando anche il suo esonero con Rossella Sensi alla guida dei giallorossi, specificando che “diciamo così… Se mi avesse tenuto non avrebbe avuto speranze di vincere…Ricordatevi che quell’anno ci mancarono 21 punti. Non esisteva il Var, ma gli arbitri c’erano.. E non erano dalla nostra parte”.

Zeman a tutto tondo. Le parole su De Rossi

Zeman a tutto tondo nella lunga intervista alla Gazzetta dello Sport
Daniele De Rossi ©LaPresse

Il mister boemo, ha parlato anche dei rapporti con Daniele De Rossi. Parlando del suo periodo a Roma con l’ex numero 16, ha dichiarato che “la storia è molto semplice. Lui pensava di poter fare il regista e io gli ho sempre spiegato che nella Roma, quando le cose andavano al meglio, il regista era Pizarro. Lui era un incontrista. Penso che non ci siamo capiti anche se gliel’ho spiegato tante volte”. Conclude il proprio intervento parlando ancora del centrocampista specificando che “ci siamo visti poco. Una volta c’è stato un incontro cordiale. Ora che fa l’allenatore gli auguro soprattutto una cosa, di trovare la via giusta. Che vuol dire lavorare per la squadra e non per i singoli”.