Como, Fabregas sfida subito Buffon: è pronto a farlo ancora

Cesc Fabregas è arrivato a Como per la conferenza stampa di presentazione: lo spagnolo sfida subito Buffon a distanza

Il giorno di Cesc Fabregas al Como è arrivato. Il centrocampista spagnolo è arrivato al Sinigaglia travolto dall’entusiasmo dei tifosi per poi dedicarsi alla conferenza stampa di presentazione.

Fabregas conferenza Como
Cesc Fabregas ©LaPresse

La conferenza di Fabregas all’Hotel Hilton: “Arrivo qua con la stessa ambizione di sempre, voglio giocare, voglio vincere e portare il Como in Serie A. Ho ancora molto da fare nel calcio, ho tanta ambizione. Sono molte le ragioni che mi hanno spinto a venire. Era la prima volta che andavo a scadenza, volevo un’esperienza che potesse coinvolgermi ed emozionarmi, Como ha un progetto a lungo termine ed era esattamente quello che volevo, il merito è di Dennis Wise che mi ha fatto cogliere questa opportunità”.

Fabregas si è anche espresso sulla sua attuale condizione: “Oggi è solo il primo giorno, devo ancora parlarne con l’allenatore, sto bene e sono qui per prepararmi al meglio, non vedo l’ora di iniziare e raggiungere la forma fisica ideale. La prossima sfida è sempre quella più importante. I prossimi due anni della mia vita saranno dedicati totalmente al Como, sia dentro che fuori dal campo, quello che conta per me è la crescita di questa città”.

Como, la conferenza di Fabregas: sfida a Buffon

Buffon Fabregas lancia la sfida
Buffon ©LaPresse

Fabregas si è espresso anche sulla sfida nella sfida con Buffon: “Sono contento di ritrovarlo sul campo, gli ho già fatto due gol in passato, perché non fargliene un terzo. Il fatto che ci siano due campioni del mondo dimostra che la Serie B è di alto livello. La Mls non era nei miei piani, ci tenevo a restare in Europa, dove il livello è più alto, i soldi non sono una componente importante per me ora. Ho lavorato con tecnici straordinari, con qualcuno sono ancora amico con altri c’è più distanza, ma ho grande stima di tutti. I trofei sono tutti speciali, perché ci si deve mettere impegno e fatica per ottenerli, il più importante è forse il Mondiale con la Spagna, spero però di vincerne ancora”.

“Sapevo che la squadra sarebbe stata competitiva, sono arrivati nuovi acquisti, io mi considero un vincente e sono qui per fare il massimo. La scorsa stagione al Monaco è stata decisamente frustrante, ma non ho il controllo su questo tipo di cose come gli infortuni o fattori societari. Il passato è il passato, adesso voglio guardare al futuro, l’importante è che io sia qua. Non ho rimpianti, ho avuto la fortuna di giocare tutte le maggiori finali. Mi sarebbe piaciuto un epilogo diverso nella finale di Champions del 2006, quando ero all’Arsenal e abbiamo perso contro il Barcellona negli ultimi 10 minuti. Conoscere l’Italia ha influenzato leggermente la mia scelta, sono stato qui in vacanza, i miei figli hanno nomi italiani. 

Ho parlato con il Milan in passato, in particolare nel 2016, ma sono sempre stato bene nelle squadre in cui giocavo. Adesso voglio fare esperienza per diventare allenatore un giorno. Si entrerò a far parte della società, per questo resterò anche oltre i due anni di contratto, mi piaceva il progetto e ho approfittato dell’occasione”.