Quando il campione è un dirigente: Angelozzi e il possibile futuro in Serie A

Angelozzi non sbaglia un colpo, a Frosinone il capolavoro è stato Gatti. Ambito da club di Serie A, il club di Stirpe proverà a trattenerlo

Spesso l’ingaggio di un direttore sportivo bravo può equivalere all’acquisto di un campione. E’ il caso del Frosinone, dove il campione è soltanto uno: Guido Angelozzi.

Guido Angelozzi (foto Frosinone calcio)

Non siamo suoi amici, ci abbiamo parlato due-tre volte e in una occasione nemmeno ci ha risposto, dunque questo non è un atto di ruffianeria bensì un autentico attestato di stima verso un dirigente competente, che sa e sa fare calcio. Per noi fra i migliori in assoluto su piazza, che proprio per questo avrebbe meritato maggiore ribalta.

In carriera il 67enne di Gela ha ottenuto grandi e grandissimi risultati in rapporto ai mezzi messigli a disposizione. A Frosinone il capolavoro, con l’emblema Gatti: preso a due spicci e rivenduto sei mesi dopo alla Juventus per 10 milioni di euro. Un’intuizione, una genialata che ha riportato alla ribalta la sua bravura. Ma possiamo anche aggiungere le ‘scommesse’ Grosso e Lulic, stravinte entrambe. Il club di Stirpe proverà a trattenerlo, ma non è detto che ci riuscirà. Bologna e Verona, ma si parla anche di una big di Serie A pensano a lui per fare tanto con poco sia sul campo che sul mercato. Chi lo conosce bene ci dice che pretende e che ha sempre preteso carta bianca, da dirigente vecchio stampo. Ma se i risultati sono questi, ovvero straordinari, conviene davvero dargliela…